«La stagione di Silvio Berlusconi è finita, ma lui non vuole accettarlo». Non usa mezzi termini, Raffaele Fitto per rispondere alle sprezzanti parole pronunciate dal Cavaliere che riferendosi ai tanti parlamentari azzurri che hanno abbandonato il partito aveva definito quelli che se ne vanno «mestieranti della politica che considerano Forza Italia come un taxi». La dura replica del leader dei Conservatori e dei Riformisti, affidata in una lunga intervista apparsa sulle colonne de ‘La Repubblica’, è chiara: «Berlusconi cerca sempre la polemica personale, lo scontro e l'insulto. Io non ho bisogno di risse. Ho sempre posto e pongo questioni politiche. Lui, invece, continua a raccontare cose nelle quali non crede più nemmeno lui».
Insomma, secondo Fitto la stagione del suo ex leader, che meno di ventiquattro ore fa aveva annunciato in pompa magna il suo ritorno sulla scena politica, è finita. Un rientro anticipato rispetto alle intenzioni quello di Berlusconi che prima di tornare a battersi per la ‘democrazia’ voleva attendere la decisione della Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo sulla sua ‘riabilitazione’ attesa per maggio e poi rimandata a ottobre.
Il terreno dello scontro tra Berlusconi e il suo ex pupillo si gioca ancora una volta sul capitolo ‘primarie’. A chi gli chiedeva delucidazioni sul futuro del centrodestra il leader azzurro aveva risposto com’è nel suo stile «le primarie sono uno strumento plausibile se non c’è un leader carismatico e se ci sono solo seconde file». Sulla leadership però Fitto è perentorio «lo decidano gli elettori chi sarà il leader» tant’è che nei prossimi giorni una proposta di legge sul modello americano che regoli le primarie in modo da allontanare la lettura strumentale sulla poca trasparenza.
Infine, la ricetta di Fitto per rilanciare il centrodestra «In primis, dobbiamo avere il coraggio di dire che il centrodestra così come è stato immaginato fino a oggi è finito. Dobbiamo uscire da questa apatia da cui siamo stati travolti. E poi bisogna ripartire da tutte le forze politiche che hanno il coraggio di individuare lo strumento di partecipazione democratica e che creino una base strategica per guardare ai prossimi anni».
Tra i due ‘litiganti’ non poteva che inserirsi l’onorevole Luigi Vitali: «Fitto sostiene che Berlusconi sia politicamente morto? ci vedremo a Filippi. Plutarco narra della rivelazione che Cesare fece in sogno a Bruto, che morì nella battaglia di Filippi per mano di Antonio, appunto » chiosa il coordinatore regionale di Forza Italia citando i risultati ottenuti da Fitto alle Regionali «Ricordiamo, non senza un pizzico di orgoglio, la pagina che abbiamo scritto durante le ultime elezioni. Fitto annunciava un gran successo del suo partito, per poi fare i conti con una triste realtà: nella ‘sua’ Regione e con tutti i suoi uomini schierati, non è riuscito a raggiungere Forza Italia. Questo, appunto, in Puglia… figuriamoci a livello nazionale! Perciò, voglio suggerire a Fitto di non spendere il suo tempo a giudicare il futuro del nostro partito: ha da pensare al suo che stenta a carpire l’interesse dei cittadini. Peraltro, Fi, da prima e indiscussa forza di centrodestra, vuole concentrarsi sulla costruzione di una coalizione vincente in Puglia e in Italia, da condividere con tutti gli amici alternativi alla sinistra. Quindi –conclude Vitali- ognuno dovrebbe pensare al suo e ad impegnarsi per la causa dei moderati, nella certezza che screditare gli amici non sia la strada giusta per brillare se non si splende di luce propria».