Un bambino che gioca con la maschera anti-gas, è la protesta “social” di Michele Emiliano contro l’Ilva


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«Caricate e diffondete questa foto per protestare contro coloro che a Taranto avvelenano la città, ricoprendola di micidiali polveri sottili». Lo scatto che il Governatore Michele Emiliano invita a condividere sui social è un pugno al cuore: un bambino che sta giocando sulla sabbia con paletta e secchiello è “costretto” ad indossare la maschera anti-gas a causa dei fumi prodotti da tre ciminiere che si notano alle sue spalle.

Pochi i dubbi che si tratti dell’Ilva, lo stabilimento siderurgico a ciclo integrale più grande d’Europa. Una foto forte, forse più efficace di tante parole spese soprattutto nell’ultimo periodo per alimentare il dibattito sul destino della fabbrica.

La provocazione del Presidente della Regione Puglia è nata probabilmente all’indomani della denuncia di un uomo che, affermando di essere dipendente Ilva, ha filmato il cielo del quartiere Tamburi, a ridosso del siderurgico, ricoperto da una enorme nube nera e gialla. Le polveri di minerale, probabilmente trasportate dal forte vento, avevano reso il panorama spettrale, quasi inquietante. Anche in questo caso, il video, aveva fatto immediatamente il giro dei social network.

Scuole chiuse nei Wind-Day

Le finestre chiuse non bastano più. Nemmeno il consiglio di evitare le attività all’aperto sembrano sufficienti. Per questo il primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci, ha deciso di chiudere i cancelli di tutte le scuole nel rione Tamburi nei Wind day, i giorni di forte vento da nord-ovest che riversa sul quartiere le polveri dell’Ilva. Un provvedimento dettato dall’esigenza di tutelare la salute pubblica dei più piccoli forse senza precedenti. A memoria d’uomo, non si rammenta un altro caso di chiusura degli istituti “per inquinamento”.

Nell’ordinanza si legge testualmente che «gli istituti della zona rimarranno chiusi ogni volta in cui sarà preannunciato un wind day». Quando soffia il vento di Maestrale o di Tramontana, dunque.

Intanto un’assemblea spontanea di genitori degli alunni si è svolta questa mattina davanti al Deledda. «Sono necessarie altre misure perché non sono i bambini e i ragazzi che devono adeguarsi. Non si può limitare il diritto all’istruzione, ma bisogna intervenire sulla fonte inquinante», hanno tuonato. Il quartiere è già funestato da tassi più alti di incidenza e mortalità per diverse malattie rispetto ad altre aree della città.