Si rinfocola a Monteroni di Lecce la querelle interna al partito di Fratelli d’Italia. Chiarimento interno, dialettica partitica, amichevoli stilettate, tecniche di difesa dal fuoco amico…Chiamatele come volete, ma la questione sembra essere diventata importante al punto che alla nota di GianLuca Barba e Andrea Ruggio fa seguito, a stretto giro di posta, quella di Diego Mancarella alla quale certamente non avrà fatto mancare il suo sostegno Massimiliano Manca.
La vicenda è nota, ma meglio riepilogarla. Il gruppo di Fratelli d’Italia presente in Consiglio Comunale è composto da 4 consiglieri, ma 2 sostengono la sindaca Mariolina Pizzuto e 2 sono all’opposizione.
La domanda, perciò, è sorta spontanea: può un partito cardine dell’amministrazione, anzi può il primo partito di città – stando ai dati elettorali – spaccarsi in due come una mela sulla valutazione del Sindaco, della Giunta e dell’azione di governo? Può farlo senza che la questione addivenga a un chiarimento? È quello che si chiedono i protagonisti in campo, dal momento che Fratelli d’Italia esprime il vicesindaco Massimiliano Manca e il capogruppo di maggioranza Diego Mancarella (al contempo segretario cittadino del partito della Meloni), ma poi annovera tra le sue file a Palazzo di Città, con iscrizione a dire il vero recente al partito ma comunque con lunga, lunghissima militanza nel centrodestra di città, i consiglieri Gianluca Barba e Andrea Ruggio.
Se nei giorni scorsi Barba e Ruggio, comunicando l’adesione a FdI, avevano chiesto una discontinuità all’azione politica della sindaca (e come potrebbero non chiederlo visto che siedono nei banchi dell’opposizione), Diego Mancarella, segretario cittadino del partito, ha voluto fare sapere che è di tutt’altro parere sulla valutazione della maggioranza. Mancarella ha fatto sapere che la sua valutazione sull’Esecutivo e sulla maggioranza (e come potrebbe essere altrimenti visto che ne fa parte) è più che positiva: “Noi vogliamo dare il nostro contributo alla nostra Monteroni, lavorando in silenzio e a testa bassa mettendoci del nostro per dare una stabilità di base che dopo tanti anni per la nostra città è già una grande vittoria”.
Aver riportato stabilità al posto della conflittualità per il segretario cittadino di FdI è di per sé un importante traguardo raggiunto che porta benefici all’azione amministrativa.
Non manca certo il benvenuto a Barba e Ruggio nella nota di Mancarella, ma i metodi di intervento nella vita del partito non sono affatto piaciuti. E le parole chiare lo testimoniano: “Esprimo grande soddisfazione e do il benvenuto ai due consiglieri comunali e alle tante componenti che, nel corso del tesseramento di quest’anno, hanno aderito massivamente al circolo di Monteroni di Fratelli d’Italia. Ci si aspetta, però, in linea di principio, che chi entra in corsa in un partito non debba avere la presunzione di stabilire dettami sul ben diverso e parallelo piano amministrativo, ma debba assumere, invece, posizioni di rispetto verso le istituzioni e soprattutto camminare lungo quel percorso politico tracciato da chi oggi, eletto democraticamente nei congressi, è deputato a rappresentare il partito’.
Ed è tutta lì la questione che sulla nostra pagina abbiamo voluto affrontare raccogliendo sollecitazioni da più parti, in maniera quasi trasversale. Senza una chiarezza sulla posizione del partito nei rapporti con l’Amministrazione Pizzuto, chi ha titolo per valutarne l’operato ed esprimere le proprie osservazioni? Vale il criterio dell’anzianità di adesione? Vale il criterio della testimonianza sulla purezza dei valori di base del partito di destra? La discussione porterebbe lontano, chissà dove.
Su una cosa c’è però comunanza di vedute. Il centrodestra deve essere unito, compatto, coeso. Tanto a Roma quanto in periferia, Monteroni compresa. E Mancarella lo dice: “Sentiamo ancora più forte la responsabilità politica di portare avanti l’idea di quel progetto di ‘responsabilità’ nato nel lontano 2017 quando, in occasione del congresso cittadino, sono stato eletto segretario politico di Fratelli d’Italia, lanciando già in quell’occasione l’idea di ricostruire unitamente il centrodestra che oggi con coerenza rivendichiamo senza aver lasciato spazio a rivalse personali perché in politica, si sa, si sposano i progetti’.
Chissà che partendo da qui non si arrivi ad una benedetta sintesi e ad un linguaggio comune, necessario quando si abita nella stessa casa.