Acquarica del Capo e Presicce, si va verso il referendum per la fusione


Condividi su

Il Disegno di Legge riguardante la fusione dei comuni di Acquarica del Capo e Presicce ha visto l’approvazione all’unanimità da parte della VII Commissione regionale.

Si chiamerà “Presicce-Acquarica” il nuovo Comune del basso Salento se l’ultima parola che spetta ai cittadini sarà positiva. I residenti ad oggi nei due comuni verranno chiamati ad esprimersi in un referendum.

Dopo lo schema di disegno di legge, approvato la scorsa settimana dalla Giunta regionale, l’iter è proseguito con l’esame in commissione.

Questa mattina in sala Guaccero era all’ordine del giorno l’approdo del disegno di legge sulla fusione dei comuni leccesi.

L’iter tecnico-normativo è a buon punto, quindi.
Se tutto dovesse proseguire lungo la scia favorevole, la data di istituzione del Comune unico è fissata al 1° luglio 2019, giorno in cui decadranno gli organi politici delle due realtà comunali: i sindaci saranno sostituiti temporaneamente da un Commissario prefettizio e coadiuvato da un comitato consultivo, composto dai due ‘ex primi cittadini’ di Acquarica e Presicce. Poi le nuove elezioni.

Le riflessioni della politica

Un atto che viene visto come una buona notizia a livello bipartisan.

Il presidente della Commissione, Erio Congedo, afferma “Un confronto svoltosi con il contributo -oltreché dei commissari- del Presidente della Regione Michele Emiliano, firmatario del Disegno di Legge, e dei sindaci di Acquarica del Capo e Presicce, Francesco Ferraro e Riccardo Monsellato.

Il provvedimento passa ora al vaglio del Consiglio regionale per l’esame finalizzato all’indizione del referendum consultivo.

Si tratta di un processo politico e amministrativo articolato e complesso che ha coinvolto istituzione, cittadini, associazioni e professionalità tecniche e che trova il suo momento più significativo nella fase referendaria con la quale le comunità saranno chiamate ad esprimersi preventivamente e direttamente sull’unificazione dei due comuni.

Il progetto di fusione, se portato a compimento, mira sia a migliorare performance e qualità dei servizi ai cittadini con un nuovo modello organizzativo riscontrabile nell’integrazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie, sia a conseguire rilevanti economie di scala, senza trascurare i possibili benefici finanziari statali e regionali legati al processo di unificazione e l’aumento del peso politico del nuovo ente territoriale”.

“Da salentino e da consigliere regionale – dichiara il presidente de La Puglia con Emiliano, Paolo Pellegrino – non posso non sostenere questa iniziativa apprezzabile e indispensabile considerando la frammentazione amministrativa dell’intera provincia di Lecce e la presenza di territori di scarsissima entità demografica. La fusione di due Comuni è un passo verso il futuro; significa unire le forze per garantire migliori servizi ai cittadini in una fase storica in cui sono diminuiti i fondi statali messi a disposizione degli enti locali”.

“Per questo – conclude Pellegrino – mi auguro che il processo legislativo, con annessa consultazione referendaria dei cittadini, proceda avanti speditamente e senza perplessità. Alle due amministrazioni interessate e alla giunta regionale va dato il merito di aver colto questa importante opportunità consentita dalla legge”.