I ricostruttori di Fitto si fermano alla posa della prima pietra


Condividi su

Se l’obiettivo era quello di andare oltre la Poli Bortone allora è stato centrato, se invece era quello di immaginare una reale alternativa a Forza Italia e al suo fondatore probabilmente è stato sonoramente mancato.

Se i numeri dello spoglio, fino all’ultima sezione, confermeranno il 10 per cento della lista Oltre, a livello regionale, significa che stiamo parlando di quasi niente. Non ci voleva tutto questo spettacolo sanguinolento per arrivare ad un risultato così modesto,  a tal punto da scontentare tutti.

Se Fitto vale il 10 per cento nella “sua” Puglia Berlusconi può stare tranquillo e annoverare il suo ex delfino fra i vecchi ricordi di Forza Italia, in grado di non nuocere più, né a lui né ad altri.

La lista dei 5 stelle conta il doppio di quella dei fittiani, molti dei quali difficilmente si riprenderanno dal sonno mortale di questa notte, quando si è capito che la prova di forza di Fitto e cosiddetti “ribelli” è stata di una debolezza inaudita.

Il velo è squarciato, adesso tutti hanno capito che il Centrodestra non esiste più in questa regione e che gli elettori si sono stancati anche del fittianesimo, quel credo politico-religioso che sembrava  resistere a tutti i venti di burrasca degli ultimi anni. Invece no, non questa volta, bocciatura per Berlusconi, bocciatura per Fitto. I ricostruttori si fermano alla posa della prima pietra.

Nessuna alternativa, quindi, e chi oggi scopre la triste e dura realtà in cui si ritrova, ad un passo dal nulla, sa a chi deve chiedere conto per tutto questo.

Sicuramente adesso non basteranno le parole rassicuranti che molti candidati hanno ascoltato anche di recente: “non ti preoccupare, poi vediamo”. Ci pare che sia rimasto poco da vedere, ormai.