Parlare della Fondazione Ico Tito Schipa significa raccontare di una realtà artistica e culturale che, negli anni, è diventata un vero e proprio patrimonio del Salento e non solo. Un patrimonio fatto anche di persone, circa sessanta, che ora rischiano di rimanere senza lavoro. La vicenda è nota a tutti: da quando è entrato in vigore il contestatissimo decreto voluto da Graziano Delrio, che in nome della spending review. ha trasformato le Province in enti di secondo livello, il futuro dell'Istituzione concertistica orchestrale salentina è a rischio, venendo meno il suo principale finanziatore: Palazzo dei Celestini. Che ne sarà dell’Orchestra? La domanda ha tenuto banco per mesi mentre si moltiplicavano gli appelli per scongiurare la chiusura della Fondazione come quello del premio Oscar Nicola Piovani. Eppure, a distanza di molti mesi, ancora non è stata trovata una risposta. Uno spiraglio di luce, soprattutto per i dipendenti, era arrivato in estate quando la Regione Puglia aveva fatto sapere che avrebbe destinato 300mila euro per sostenere la prestigiosa ensemble leccese.
Ciò avrebbe dovuto dare un po’ di respiro e permettere alla prestigiosa Fondazione di continuare la sua attività sinfonica almeno fino al 31 dicembre.
Ora a riaccendere i riflettori sulla vicenda è il consigliere Regionale Luigi Mazzei che ha presentato un’interrogazione al Presidente e all’Assessore alla Cultura. Il motivo? Per sapere perché, ancora, non si è provveduto all’erogazione del contributo a favore della Ico Tito Schipa di Lecce, al fine di consentire sia il pagamento degli stipendi ai dipendenti che il versamento degli oneri previdenziali.
«Parole, parole, parole! E ancora parole, ci sarebbe da dire, da parte della Giunta Vendola, ormai sempre più specializzata nel fare promesse che, puntualmente, non vengono mai mantenute, ma che anzi sono disattese in maniera quasi scientifica, in tutti i settori di loro competenza compreso quello della cultura, in cui tanto si vantano di essere stati da stimolo» tuona in consigliere calimerese nell’evidenziare il disinteresse calato sull’Istituzione Concertistica leccese che «continua ad essere lasciata a secco».
«Il Presidente Vendola e l’Assessore Godelli, non appena furono allertati delle difficoltà economiche in cui versava l’orchestra della Provincia di Lecce, – prosegue Mazzei – subito si guadagnarono i titoli dei giornali con la promessa, lanciata a caratteri cubitali, che avrebbero salvato l’istituzione, che vuol dire i musicisti e le loro famiglie, con lo stanziamento di un contributo di 300mila euro. Tale stanziamento sarebbe servito alla sopravvivenza della Fondazione fino alla fine del 2014. Con quella somma si sarebbero corrisposti gli stipendi a tutti i dipendenti della Ico e si sarebbero pagati anche i contributi previdenziali degli stessi. Ad oggi, come volevasi dimostrare per l’ennesima volta, di quel contributo non c’è traccia; ad oggi non risulta di essere stato emesso alcun mandato di pagamento a favore dell’orchestra della Provincia di Lecce».
«I tempi miracolosamente si abbattono e lungaggini che altrettanto miracolosamente non esistono, quando Nichi Vendola e compagni devono finanziare eventi culturali ricadenti nel territorio barese, in particolare Bari città o che comunque vengono ritenuti più vicini alle loro sensibilità politiche. Per tutti gli altri si può tranquillamente attendere, anche perché per loro uno stipendio non vale quanto un altro, una famiglia non ne ha bisogno quanto un’altra. L’unico criterio che si utilizza è quello della vicinanza, territoriale o politica che sia, tutto il resto non conta. E gli assessori salentini che siedono in quella Giunta sembrano essere interessati a tutt’altro, la loro salentinità – se esiste – non viene fatta pesare».