Autorizzato l’impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi e non, Filoni: “Faremo le barricate”


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Una eredità pesante della precedente amministrazione che ora le forze politiche che compongono la maggioranza scelta dai cittadini di Galatone sono pronte a  combattere con ogni mezzo, anche a costo di “fare barricate” pur di difendere i cittadini da quello che definiscono un “abuso del territorio”.  La decisione di scendere in prima linea arriva all’indomani della determinazione n. 391 del 21/09/2017 della Provincia di Lecce che, di fatto, autorizza la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti urbani e industriali, pericolosi e non.  

Quel “famoso” progetto che tanto ha già fatto discutere in passato. Il trattamento sarà relativo a materiali con oltre 120 codici CER – come si legge in una nota stampa ufficiale – permetterà lo stoccaggio di quasi 209.85 tonnellate di sostanze non pericolose e 67.21 pericolose. Le quantità delle sostanze annualmente trattabili ammonteranno a 32.577 tonnellate “non pericolose” e 6744 “pericolose”.

«È un’altra cosa che riceviamo in eredità dalla vecchia amministrazione, senza che nulla di tutto questo sia stato fatto trapelare in campagna elettorale – dichiarano gli attuali amministratori della cittadina –  Abbiamo sempre detto che non saremo disposti più a sopportare altre industrie e attività che abbiano impatto sulla salute dei nostri cittadini e sul territorio. Abbiamo sempre sostenuto che ogni decisione sarebbe stata preceduta da un referendum e che avremmo previsto una moratoria, che sarà presto deliberata in consiglio comunale, contro le attività e le industrie inquinanti. Ora, ci troviamo a subire questa decisione che altri hanno preso».

La risposta del primo cittadino, Flavio Filoni e dei “suoi” uomini è chiara: «Basta sfruttare le nostre terre per contenere rifiuti e veleni». Per questo, valuteranno ogni possibile attività amministrativa tesa a scongiurare questa possibilità che potrebbe essere dannosa per la salute e il benessere della comunità, anche scendendo in campo al fianco di cittadini e associazioni intenzionate a erigere barricate per non permettere che il territorio venga ulteriormente vessato.