Maggioranze traballanti, sindaci dimissionari e comuni commissariati. L’instabilità  politica è di casa in Salento


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Per una sorta di osmosi o di una qualche inspiegabile correlazione metafisica, sempre più spesso accade che, l’instabilità a cui ci hanno ormai abituato gli ultimi governi nazionali, si ripercuota in modo esponenzialmente accresciuto dalle nostre parti come se, in Salento, facessimo quasi a gara con non è dato bene sapere chi o cosa per conquistarci questo, ahinoi!, infelice primato.

I comuni commissariati in Salento

Parabita, San Pietro Vernotico, Torre Santa Susanna, Francavilla Fontana, Brindisi, sono gli ultimi comuni del nostro territorio che, nel 2017, hanno visto l’interruzione anticipata delle rispettive amministrazioni a seguito di episodi che, per quanto non sempre identici, sono tutti riconducibili a circostanze arcinote senza le quali, diversamente, i loro nomi difficilmente sarebbero rimbalzati agli onori delle cronache.

Le giunte con difficoltà amministrative

A questi, poi, vanno ad aggiungersi realtà come Lecce, Ostuni o Carovigno che, fra anatre zoppe, stagionali lotte intestine e maggioranze che un giorno ci sono e quello dopo chissà, costringono i cittadini a una sorta di limbo istituzionale che, di certo, non aiuta a uscire da questa impasse tutta nostrana.

Caduta la Provincia di Brindisi

La situazione più critica, ad oggi, la sta vivendo senz’altro il brindisino dove, non più tardi di ieri, l’ormai ex Presidente della Provincia, Maurizio Bruno, è decaduto da tale ruolo a seguito della fine anzitempo della giunta da lui stesso guidata in quel della città degli Imperiali.

Al suo posto, il vicepresidente e già sindaco della città bianca, Domenico Tanzarella, cui spetterà il compito di traghettare l’ente per i mesi che verranno e che potrebbero, tuttavia, essere ben più di quei novanta giorni previsti dalla legge Delrio.

Sì, perché, dato il numero di comuni messapici amministrati da commissari prefettizi e, come appunto si diceva, quelli la cui precarietà rischierebbe solo di peggiorare oltremodo l’attuale situazione, è molto probabile che si renderà necessario attendere le prossime comunali prima di avere un nuovo Presidente e, questo, potrebbe farne slittare l’elezione a ridosso di giugno se non, addirittura, del prossimo autunno quando, cioè, il consiglio provinciale sarà giunto alla sua naturale scadenza.

Salvo ulteriori complicazioni, s’intende…

Luca Nigro