Direttiva Salvini antidegrado, Congedo e Fiorella la pensano agli opposti. ‘E’ utile’, ‘No, io la impugnerei’


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‘La direttiva firmata dal ministro dell’Interno Salvini è pericolosa per la democrazia e io, da sindaco, la impugnerei.’ ‘Tutto ciò che serve a contrastare le situazioni di degrado è da considerarsi sicuramente utile, e questo vale anche per la direttiva Salvini’.

La pensano agli antipodi Mario Fiorella ed Erio Congedo sulla direttiva antidegrado emanata da Matteo Salvini ed è evidente che se i due occupassero lo scranno più alto di Palazzo Carafa si comporterebbero in maniera diametralmente opposta.

Secondo il provvedimento del Ministro dell’Interno, qualora i sindaci non dovessero garantire il controllo e la sicurezza in alcune zone della città, spetterebbe ai Prefetti intervenire adottando apposite ‘ordinanze in funzione anti degrado e contro le illegalità’.

Dalle piazze di spaccio all’accattonaggio, dai parcheggiatori abusivi allo spaccio di droga fino ad ogni forma di abusivismo come l’illecita occupazione di immobili pubblici e privati: sono queste situazioni nelle quali con la norma voluta dal vicepresidente del consiglio leghista i Prefetti potranno scendere in campo ed interdire intere porzioni di città a chi è di disturbo ponendo in essere ‘condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale’.

Si parla con chiarezza di zone rosse all’interno delle quali (stiamo parlando, per intenderci, delle sale d’attesa del trasporto pubblico o degli spazi nelle immediate vicinanze, dei luoghi caratterizzati dalla presenza di istituti scolastici e universitari, dei siti archeologici, monumentali o di valenza culturale, dei luoghi di rilevante interesse turistico, nonché di zone adibite a verde pubblico) è vietato l’accesso a ‘spacciatori, criminali, balordi e abusivi’.

 Le parole di Mario Fiorella (Candidato a Sindaco di Sinistra Comune)

‘Per noi di Sinistra Comune si tratta, però, di un tentativo di militarizzazione di parti delle città per sbarazzarsi della presenza di persone indesiderate e per travasarle in altre parti meno tutelate, come le periferie.

Criminali e spacciatori si reprimono con il normale intervento delle forze dell’ordine, lasciando ai sindaci, rappresentanti della popolazione, e non ai prefetti, il compito di richiedere ’intensificazione degli interventi qualora la normale prevenzione non sia sufficiente.

Quanto ai non meglio definiti “balordi e abusivi”, si tratta molto spesso di situazioni di emarginazione che i sindaci hanno il compito di prevenire e curare non certamente con l’allontanamento dalle “zone rosse” della città per salvaguardarne il decoro, bensì approntando misure di recupero che tutelino soprattutto la dignità delle persone.

Attribuire ai prefetti il potere straordinario di ordinanza per rafforzare le azioni militari di contrasto al degrado delle città costituisce una palese violazione delle norme sulle competenze dei sindaci ed è contrario allo spirito che informa l’intero dettato costituzionale.’

 Le parole di Erio Congedo (candidato a sindaco del centrodestra)

 ‘Io credo fortemente che i cittadini e le imprese abbiano tutto il diritto di vivere la propria vita o portare avanti la propria attività nella massima tranquillità possibile. Ovunque queste condizioni non siano garantite è necessario intervenire. Io, per esempio, trovo assurda la situazione che caratterizza la zona della stazione di Lecce, dove sembra non esistano leggi o regole di civiltà da rispettare. La stazione rappresenta il primo impatto con la città per chi proviene da fuori e non è tollerabile che sia quello il nostro benvenuto. Ci sarebbe bisogno di un presidio costante da parte delle nostre forze dell’ordine, che però sono costrette a fare miracoli in condizioni di ristrettezza di uomini e mezzi.

A questo proposito, mi sento di rivolgere un appello al Ministro dell’Interno, perché ritengo necessario che i sindaci, almeno quelli più attenti alla sicurezza come intendo essere io, possano disporre di maggiori competenze, strumenti e risorse per poter operare in maniera più efficace su versanti delicati come quelli della sicurezza e del degrado. Aspetti che incidono in maniera sostanziale sulla qualità della vita, reale e percepita, di una città.’.