Si è riunito oggi il Consiglio comunale di Alessano il quale, tra i vari ordini del giorno, ha approvato una mozione in sostegno all’accoglimento della legge sullo Ius soli, il Disegno di Legge 2092, quello sulle “Disposizioni in materia di cittadinanza”, incardinato in Senato. La mozione, però, non ha trovato il consenso delle minoranze le quali hanno provveduto ad astenersi.
Ma cosa comporta – o comporterà – per Alessano l’approvazione della mozione in Consiglio? Il testo impegna l’Amministrazione Comunale a compiere azioni volte a sostenere pubblicamente e ufficialmente il percorso di approvazione della legge – rimandata oramai alla prossima legislatura – e a promuovere una serie di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, valorizzando le diversità per evitare fenomeni di esclusione e di diffusione di messaggi sbagliati che generano paure e insicurezze.
Ora via libera al sindaco Francesca Torsello per conferire simbolicamente la cittadinanza onoraria ad eventuali bambini nati nel territorio italiano da immigrati stranieri residenti ad Alessano, come atto di indirizzo politico volto all’inclusione e all’integrazione e come auspicio per un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte della legislazione nazionale.
“Si tratta di un passaggio politico dal forte valore simbolico – ha affermato la prima cittadina Francesca Torsello – la comunità di Alessano dimostra di avere a cuore i temi e le battaglie che mirano al riconoscimento dei diritti di cittadinanza. In un momento in cui, spesso, il circo mediatico tende a banalizzare una tematica così complessa come quella dell’immigrazione ricorrendo ad una facile propaganda populista, con il rischio di far veicolare messaggi non veritieri e pericolosi nell’opinione pubblica, è bello che Alessano esprima la propria voce a favore del riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati regolari”.
Non solo un documento, una mozione, ma “principio di civiltà” come l’ha definito la sindaca che ha concluso quanto questo piccolo passo sia “un tassello delle politiche per l’accoglienza perseguite dall’Amministrazione che ha anche aderito alla rete Sprar per l’integrazione e che si accinge a celebrare il 25° anniversario della morte di Don Tonino Bello non con la retorica di circostanza, ma con gesti concreti significativi”.
di Mattia Chetta