L'editoriale di Paolo Perrone*
Lecce è tra le finaliste candidate al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. Un traguardo che mi riempie il cuore di gioia come sindaco, come leccese e come uomo del Sud. Di un Sud che non ha paura di sognare; di un Sud che pensa di poter dire e dare molto, in termini di arte e conoscenza, al resto del Paese e del mondo.
Perché Lecce è proprio questo: un faro di civiltà, una capitale di cultura. La strada é in salita, da tutti i punti di vista: tra le candidate, solo una, naturalmente, verrà designata Capitale Europea di Cultura 2019. E la concorrenza è molto, molto agguerrita.
Andrà insomma come deve andare: vincerà la migliore, e ovviamente mi auguro che la migliore, alla fine, sia Lecce. Ad ogni buon conto abbiamo già tagliato un traguardo importante: siamo riusciti a rispolverare, attraverso questa sfida avvincente, un senso di comunità e orgoglio identitario che forse negli ultimi anni si era appannato. E’ un cambiamento che farà di Lecce una città a dimensione europea.
Comunque vada: perché quando si prende consapevolezza di ciò che si è, e di ciò che si può diventare, non si torna mai indietro. E lo hanno capito i cittadini, le imprese, le associazioni, gli operatori della comunicazione; tutti coloro – insomma – che stanno dando il loro contributo quotidiano a questa sfida importantissima.
Adesso dobbiamo impegnarci al massimo e dare il nostro meglio in questi ultimi mesi, prima della grande scelta. Abbiamo fatto un percorso e ora dobbiamo raccoglierne i frutti. Per primo ho creduto in questa avventura e sono lieto che la mia comunità mi abbia seguito e abbia sposato la causa. Non mi resta che fare e "farci" un grosso in bocca al lupo. E naturalmente, che vinca la migliore!
*Sindaco di Lecce