Sergio Signore dice no. Rimane in pista soltanto Pierpaolo Patti a contendere il ruolo a Carlo Salvemini. Questa l’analisi del pre-primarie del centrosinistra a Lecce. Già, perché le Primarie sono una cosa seria. Seria come tutte le competizioni in cui ci si conta e i freddi numeri prendono il posto delle calde ma vuote parole. Il Centrosinistra di Lecce sarà chiamato a svolgerle il 26 novembre nei vari gazebo di città per scegliere il candidato a sindaco di coalizione in occasione delle elezioni amministrative della Primavera 2024 per scegliere il nuovo inquilino di Palazzo Carafa. A confrontarsi con l’uscente primo cittadino, Carlo Salvemini, come detto, ci sarà soltanto l’esponente dell’ ala sinistra della coalizione Pierpaolo Patti. Il Partito Democratico che tanto aveva battuto il pugno sul tavolo per chiedere le Primarie non ha trovato la sintesi e nessuno dei suoi esponenti ha accettato l’invito. Il vicesindaco Sergio Signore ha scelto, infatti, di fare un passo indietro e di non sfidare il suo sindaco. Insomma, si va verso un risultato scontato (non ce ne voglia Patti) che potrebbe rafforzare e rinvigorire la leadership di Salvemini oppure appannarla ulteriormente. Solo le urne potranno gettare un fascio di luce sul tortuoso percorso di questa competizione che a Lecce non sembra smuovere più di tanto la coalizione.
A dimostrazione che un’ alternativa forte all’ attuale primo cittadino non c’era. Ci si chiede quindi il perché di tanto rumore nella scorsa estate, quasi ci fosse la fila dei candidati a contendere il posto a Salvemini. Il Sindaco può dormire sonni tranquilli, giocarsi la partita di fine novembre e poi concentrarsi sulla sfida vera. Quella contro il candidato del centrodestra che ancora non si trova. Anche da quelle parti tanto rumore per nulla, anche da quelle parti evidentemente è di moda Shakespeare.
