Legge di stabilità, cittadini: «No, grazie»

La grillina leccese, Barbara Lezzi, dice la sua sulla legge di stabilità che sta diventando sempre piè¹ argomento d’attualità e di discordia fra i politici e la società civile. Sarebbero prima di tutto i cittadini a non volerla.

La legge di stabilità, insieme alla legge di bilancio, costituisce la manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento e rappresenta lo strumento principale di attuazione degli obiettivi programmatici definiti con la Decisione di finanza pubblica. Essa sostituisce la legge finanziaria e rispetto a quest'ultima prevede novità sia in ordine ai tempi di presentazione sia in merito ai contenuti.

Quella di cui si sta discutendo in questi giorni è una legge che sta facendo parlare molto e trova molti esponenti del Parlamento non in sintonia con le decisioni del Governo. Una fra queste è senza dubbio la senatrice salentina del M5S, Barbara Lezzi.

La vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato dichiara: “E' deprimente leggere i documenti attinenti alla legge di stabilità, nonché il ‘Rapporto sulla stabilità finanziaria’ redatto dalla Banca d'Italia, ‘Le previsioni economiche di autunno’ e il ‘Parere della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio 2014’. Le conclusioni a cui sono arrivata sono amare. In questi documenti non vengono mai citati i cittadini, le imprese, i professionisti, le difficoltà e la rabbia con cui ogni giorno si affrontano i mille problemi per poter sopravvivere. Le misure adottate dal Governo sono dei macigni che si abbatteranno ancora una volta sulla vita delle persone. Molti parlano di Europa a due velocità. Ci fosse un'Europa a due velocità! Almeno ci sarebbe qualche speranza. Vi è una parte di Europa senza più stimoli, piegata su se stessa. Senza considerare le differenze regionali e territoriali, in Grecia e in Spagna il tasso di disoccupazione supera il 26%”.

La Lezzi poi continua: “L'Italia ce la sta mettendo tutta per perseverare sulla cattiva strada facendo crescere il livello dei disoccupati oltre il 12%. In realtà, se si considera il fatto che molti senza lavoro, per sfiducia e disillusione, hanno smesso di cercarlo, il tasso di disoccupazione va ben oltre . La legge di stabilità che ci accingiamo a discutere al Senato ha coperture fittizie dietro le quali si nascondono montagne di tasse dormienti che cadranno sulla testa degli italiani con il meccanismo della clausola di salvaguardia. Giusto per capire di cosa si tratta, basta vedere quello che sta succedendo in questi giorni. Il meccanismo è il seguente: il Governo promette un taglio (Imu), indica delle coperture fittizie o insufficienti ma, per garantire l'Europa, per il futuro, prevede, con la semplice emanazione di un decreto ministeriale, aumenti di tasse o acconti per la copertura. Ci ritroviamo un Governo che per abolire la seconda rata dell'Imu, rinvia, per l'imbarazzo, di giorno in giorno, l'emanazione del decreto ministeriale con cui far scattare la clausola di salvaguardia. Per la copertura mancano 620 milioni di euro, probabilmente a pagarli saranno le imprese con gli aumenti degli acconti che verseranno il 2 dicembre e i cittadini che da gennaio dovranno scontare l'aumento delle accise sui carburanti.

La senatrice salentina poi conclude: “La storia si ripete con la legge di stabilità, si promettono tagli con la spending review, che la stessa Europa non considera nel suo parere, a mio avviso per insufficienza di prove (in sostanza non si fida delle balle governative), ma, di fatto, vi è una clausola di salvaguardia che la rassicura e che prevede aumenti di tasse e riduzione di agevolazioni per l'importo di 20 miliardi nel triennio 2014-2017. E se i venti miliardi regalati alle banche, per ripulire i loro bilanci, fossero stati impegnati per ridurre la pressione fiscale che schiaccia famiglie e imprese? L'Europa è garantita, le banche passeranno uno spensierato capodanno comprando titoli del debito pubblico, il Governo ammesso dalla Commissione con l'insufficienza e i cittadini e le imprese umiliati”.



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