‘Pazienti con polmonite ricoverati nel reparto di chirurgia’, Trevisi (M5S) attacca Emiliano e la sanità dell’emergenza


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«L’ospedale Vito Fazzi di Lecce non ha più a disposizione posti letto in nessun reparto. Basti pensare che i pazienti con polmonite o broncopolmonite sono ricoverati nei reparti di chirurgia con il rischio di contagiare i pazienti appena operati. Una situazione purtroppo prevedibile che abbiamo provato a scongiurare, chiedendo alla Giunta di intervenire prima dell’arrivo del picco influenzale. Purtroppo però niente è stato fatto, ecco il risultato della politica di Emiliano!».

È un grido d’allarme quello lanciato dal consigliere regionale pentastellato Tony Trevisi che torna a martellare sui temi di una sanità che presenta molte zona d’ombra. Questa volta ad essere denunciata è l’emergenza in cui si trova il nosocomio leccese, una situazione che a detta dell’esponente politico dei CinqueStelle era ampiamente prevista come testimoniato da una sua interrogazione di due mesi fa in cui si chiedeva l’implementazione del personale medico e delle apparecchiature diagnostiche oltre che l’aumento dei posti letto per le lungodegenze.

Antonio Trevisi

Il picco influenzale era atteso, insomma e ci si sarebbe potuti organizzare meglio per evitare le situazioni emergenziali che non sempre portano a buoni risultati. A finire sul banco degli imputati è il Presidente della Regione Michele Emiliano, ovviamente anche nella doppia veste anche di responsabile della sanità di Puglia vista la delega avocata a sé in Giunta.

«Se si fossero implementati i posti letto – spiega Trevisi – con gli ulteriori 150 per la lungodegenza come avevamo chiesto, oggi la situazione sarebbe diversa. Si sarebbe proceduto regolarmente con gli interventi programmati che invece sono adesso rallentati proprio da questa situazione di emergenza. Nei prossimi giorni incontrerò il direttore generale Rollo per ribadire la necessità di implementare i posti letto e presenterò ulteriori interrogazioni urgenti. La sanità continua ad essere in uno stato di emergenza»