“Davanti all'ennesimo provvedimento di taglio indiscriminato dell'erogazione dell'acqua a fabbricati popolari a Lecce forniti da un unico contatore generale di Acquedotto pugliese, con inevitabile disagio sia degli inquilini morosi che di quelli che pagano regolarmente, credo che occorra una iniziativa della Regione che ponga fine una volta per tutte allo stillicidio di misure che hanno un carattere disumano, perché colpiscono le persone più deboli ed indifese, senza risolvere, tra l'altro, il problema della morosità”, non usa mezze parole il consigliere comunale del Partito Democratico di Lecce, Antonio Rotundo che, con una nota inviata alle redazioni, attacca la decisone presa dall’ente di “Via Cognetti” di operare una serie di tagli nell’erogazione del servizio idrico per morosità ad alcuni alloggi popolari, decisione che lascerà decine di famiglie del capoluogo senza acqua.
Per il consigliere di Palazzo Carafa deve essere il suo partito a garantire il diritto all’approvvigionamento idrico da parte di quei nuclei familiari che versano in condizioni economiche disagiate: “Credo che spetti al Pd, partito di governo a Roma come a Bari, farsi carico di tutelare il diritto all'acqua degli utenti in stato di disagio economico-sociale, attraverso il riconoscimento del minimo vitale garantito e gratuito per tutti, come prevede il Disegno di Legge dei deputati democratici approvato dalla Camera ed ora all'esame del Senato”.
Ma non finisce qui. Per Rotundo, infatti, è necessario che Aqp ripristini subito il servizio allo scopo di evitare seri disagi ad anziani e disabili: “Per queste ragioni è necessario e urgente che venga ripristinato subito da parte di Aqp il servizio idrico evitando che persone anziane minori disabili possano ancora vivere senza acqua, condizione indegna di un paese civile, e ricercando nelle competenti sedi istituzionali le soluzioni più in appropriate in grado di affrontare il problema della morosità.