Per combattere la Xylella più utile la sperimentazione delle parole


Condividi su

Il segreto, probabilmente, sta tutto nel non avere grosse aspettative, così non ci sono rischi riguardo a cocenti delusioni.

Se ieri qualcuno alla riunione convocata in Prefettura alla presenza del Ministro Martina, del Commissario Andriukaitis e del neo Governatore Michele Emiliano, pensava che se ne sarebbe uscito carico di speranze per il futuro, se ne è andato a casa certamente deluso, se non proprio amareggiato.

Se, invece, ci si attendeva la solita passerella istituzionale, magari, è rimasto soddisfatto da qualche concetto espresso in maniera più concreta del solito.

Se da un lato il Ministro dell’Agricoltura del Governo italiano ha bacchettato i Salentini (sradicate ulivi a più non posso per strade, rotatorie e ville private… e poi vi lamentate per qualche albero secco estirpato – questo il succo molto condensato del suo pensiero) il Commissario Europeo alla Salute, ha restituito qualche speranza in più, soprattutto in materia di re-impianto.

Se infatti fino a qualche tempo fa la Direttiva Europea impediva questa pratica nella zona infettata dal patogeno da quarantena, Andriukaitis ha riavviato il fronte, aprendo alla concreta possibilità di ripiantare un ulivo per ogni albero estirpato.

Insomma, luci e ombre sull’incontro di ieri in Prefettura e per questo siamo tornati sul campo per chiedere, a chi si è messo in testa di combattere la Xylella più con la sperimentazione che con le parole, qual è lo stato dell’arte nella battaglia contro il batterio killer.

Fabio Ingrosso, Presidente di Copagri, si lascia scappare un sorriso; dopo aver ammesso di aver trovato la Xylella sui terreni oggetto della sperimentazione, ha anche ammesso che ci sono miglioramenti già pochi mesi dopo la prima attività d’urto contro il batterio: “Trattandosi di una sperimentazione di campo, nonché di piante arboree, i risultati possono essere disponibili alla fine di ogni ciclo sperimentale ed è necessario che il criterio della ripetibilità  venga soddisfatto perché si possa dire che i prodotti sono efficaci nel ridurre o contenere il fenomeno del codiro”.

Ma la valutazione che può dare sulle prime risposte degli ulivi è comunque positiva?

È  precoce fare una valutazione, ma una cosa che sentiamo di dire che le piante in questo poco tempo stanno comunque rispondendo positivamente con nuova vegetazione visto il poco tempo trascorso dall’inizio delle prove in campo tutto ciò ci lascia ben sperare.