Piano coste, ormai ci siamo: il 5 agosto focus a Bari in Regione


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Il piano coste dell’amministrazione comunale leccese è pronto per la sua discussione in una conferenza tematica a Bari, in programma presso la Regione Puglia il prossimo 5 agosto. Una pianificazione da sciorinare nei dettagli assieme agli enti interessati, ma soprattutto un lavoro che stamattina lo stesso Assessore all’Urbanistica, Severo Martini, ha definito importante. Una prima fase di ricognizione del demanio marittimo, dopodiché potrebbe sopraggiungere l’esamina del piano ad opera della VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Proprio per questo motivo è stata interpellata l’Università del Salento. Grazie all'ateneo salentino, infatti, ha avuto modo di nascere la cosiddetta “Carta della Naturalità”. Documento composto da informazioni, dati e caratteristiche che andranno incrociati per fornire indicazioni su dove sarà meglio – da un punto di vista ambientale compatibile – scegliere i tratti da dare in concessione.

Prospetto definito, oltretutto, “fondamentale per la seconda fase, ovvero quando bisognerà capire e scegliere le aree soggette a concessione”. I contenuti parlano soprattutto della sensibilità della costa rispetto alle diverse situazioni legate al Parco di Rauccio. Tre i punti principali: aumento superfici da destinare o a spiagge libere o servizi balneari, aree archeologiche di pertinenza e profondità delle spiagge. «Trattare questi aspetti – ha sottolineato Martini – vuol dire aumentare le possibilità di ottenere delle concessioni e dunque pianificare di conseguenza».   

La Legge regionale certifica che su 100 metri di costa, 60 devono predisporsi per spiagge libere (alcune aree anche fornite di servizi) e 40 a disposizione delle eventuali strutture balneari. «In base a ciò – dice Martini – abbiamo voluto ragionarci su durante la fase di ricognizione. Ad oggi, la linea di costa utile, ovvero quella che possiamo assegnare in concessione, non comprende le zone erose. Che, ovviamente, non possono venire considerate per tre anni. Se però, nel corso del tempo, viene a diminuire il fenomeno dell’erosione, riguadagnando sabbia, allora potrebbero essere ricalcolate, pensando più avanti ad ulteriori concessioni».

Alcuni numeri. La nostra linea costiera utile equivale 5.841 metri. Applicando le percentuali nominate dall’assessore, 2.136 riguardano gli stabilimenti balneari (40%), mentre invece il 24% di costa deve essere uguale a circa 1.281 metri con annessi servizi. «La quantità effettiva di costa utile è di quasi 1.900 metri – aggiunge Martini – e ne risultano concedibili 1.322. Alla luce di tali dati, i metri da poter concedereper nuovi stabilimenti corrispondo a 584 . Bisognerà trattare in Regione sui vincoli, come ad esempio le foci dei corsi d’acqua. Ne valuteremo l’importanza, tentando comunque di estendere le zone».