Il Governo giallorosso guidato dall’avvocato del popolo sta per vedere la luce con il beneplacito dei militanti del Movimento Cinque Stelle che hanno espresso sulla piattaforma Rousseau il loro consenso al patto con il Partito Democratico, ex nemico ora alleato. Tanto è stato detto e scritto, sui social e sui giornali, sull’affidabilità del sito, soprattutto dopo i piccoli problemi di accesso dovuti, probabilmente, ad un sovraffollamento di click o agli attacchi hacker, prontamente respinti. Comunque sia, è stato un “plebiscito”. La maggioranza dei grillini, il 79,3%, ha votato sì al quesito e, una volta chiusa la consultazione online, il Movimento – numeri alla mano, certificati da un notaio – ha “urlato” come sia stata utile e impeccabile la macchina di democrazia diretta.
A difendere il sito, voluto per coinvolgere gli iscritti alla vita politica dei pentastellati, è anche Fabio Valente, candidato sindaco dei 5 stelle nel 2017: «Possiamo aver usato un sistema hackerabile, non perfetto, sottoposto alle più feroci critiche perché gestito da una società privata, però è un sistema di coinvolgimento della base». Il sito ora è nelle mani della ‘Associazione Rousseau’ fondata da Gianroberto e Davide Casaleggio proprio con lo scopo di sviluppare la piattaforma di democrazia diretta, sostenuta dalle donazioni versate mensilmente dai parlamentari.
Tornando alla domanda che ha dato il via libera al Conte bis, Valente non ha dubbi: «Si è risposto ad un quesito chiaro senza fraintendimenti si o no, dentro o fuori e gli iscritti, in massa come non si era mai visto, hanno espresso la loro preferenza. Le critiche che vedo in giro, tranne qualche importante ravvedimento, sono improntate più ad invidia che ad una reale convinzione di quello che si professa. Si creano iperboli per giustificare una critica ad un sistema che, obiettivamente, nessun partito ha mai sperimentato fino ad oggi (fatte salve le primarie). Tutto è perfettibile e tutto è migliorabile, ma la sostanza oggi è che più di 79.000 iscritti hanno potuto esprimere un parere su una linea politica, fatevene una ragione e ne riparliamo quando anche gli altri partiti si doteranno di strumenti analoghi per la consultazione della base».