Piconese tira le orecchie a Bellanova e Capone. ‘Ben venga il confronto, ma solo nelle sedi appropriate’

Il Segretario provinciale democratico ed il suo vice inviano una lettera al partito, invitando i presidenti dei circoli territoriali a non presentarsi alla riunione convocata dai parlamentari Pd, ritenendola fuori luogo.

Scoppia, a cielo quasi sereno, la polemica interna al Partito Democratico. Da un lato la Deputazione salentina del partito (Teresa Bellanova e Salvatore Capone) e, dall’altro, la Segreteria Provinciale, nelle persone di Salvatore Piconese e del suo vice, Vincenzo Toma.

Argomento del contendere la riunione indetta per il pomeriggio di oggi dal Sottosegretario al Lavoro e dal Parlamentare di San Cesario, in un noto albergo cittadino, riunione avente per oggetto riflessioni ed osservazioni sul voto appena conclusosi.

Il Segretario Provinciale, con una piccata missiva inviata ai segretari di Circolo, ai componenti dell’Assemblea Provinciale e a quelli della Direzione Provinciale, fa sapere che le riflessioni sul voto sono sempre ben accette, purché vengano fatte all’interno degli organi politici preposti e non in estemporanee sale alberghiere, a mo’ di convocazione dei notabili alla base.

“Siamo profondamente convinti che soltanto riportando la discussione politica negli organismi ufficiali della nostra organizzazione, istituiti dal nostro statuto e massime espressioni di collegialità e pluralismo democratico, si possa valorizzare autenticamente ciascun segretario di circolo, iscritto e militante del nostro Partito; d'altronde lo stesso Segretario Nazionale Matteo Renzi ha dimostrato, meritoriamente, di avere enorme ed sincera considerazione degli organismi dirigenti del PD, riconoscendone ruoli e funzioni e convocando, immediatamente dopo il voto ,la direzione nazionale e il 14 giugno l'assemblea nazionale. La Segreteria Provinciale convocherà in tempi strettissimi tutti i livelli del partito per analizzare la straordinaria performance provinciale, regionale e nazionale del PD (avendo solo atteso che si completasse il turno del ballottaggio in provincia di Lecce). Certi che i parlamentari del Pd non faranno mancare il loro contributo anche in quell'occasione”.
 
Insomma per Piconese e Toma il tentativo odierno della bellano e di capone, indebolirebbe il partito e non lo rafforzerebbe, andando nella direzione opposta alle direttive renziane, che sono quelle di coinvolgere il partito in tutte le sue espressioni a partire dalla base e dalla periferia.
 
“Il nostro comune dovere è tendere a rafforzare e rendere sempre più osmotico il rapporto tra elettori, base, gruppi dirigenti e istituzioni del nostro Partito e, siamo certi condividerete, difendere così l'idea che gli strumenti della democrazia partitica saranno sempre più efficaci ed incisivi se  adeguatamente strutturati. E' compito di tutti, infatti, contribuire a che l'attività politica del PD venga percepita, sempre più, come sfida collettiva e missione comune”.

La polemica monta all’indomani della sconfitta a Copertino del Pd e del suo candidato Sindaco, Anna Inguscio, surclassata nel ballottaggio di domenica da Sandrina Schito espressione del Sel e della sinistra movimentista.

Piconese non ne fa un dramma, ricordando gli altri traguardi raggiunti: “Il risultati del turno di ballottaggio non cambiano però la sostanza di un risultato complessivo che consegna al Partito Democratico una netta affermazione nella tornata delle Amministrative 2014.

Nei ventinove comuni al voto, in nostro Partito era al governo solo in nove amministrazioni, oggi ne conquista sedici:
Andrano, Castrì, Carpignano, Campi Salentina, Sternatia, Corsano, Cursi, Martignano, Giuggianello, Muro Leccese, Zollino, Soleto, Morciano di Leuca, Minervino,Tiggiano, Specchia. Un altro dato fondamentale è quello del numero dei cittadini amministrati: nel 2009 su 133.727, erano 35.858, da oggi il PD ne governerà 65.555”.



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