«Locali totalmente inadeguati, prese scoperte con fili a vista, infissi vecchi, monovetro, arrugginiti e non isolanti che, causano la dispersione del calore rendendo inutili i termosifoni accesi notte e giorno, e comportando un enorme spreco energetico». Non stiamo parlando di un ospedale da campo in una sperduta periferia del mondo. Siamo a Maglie, nel Presidio Ospedaliero di una delle più importanti città del Salento, strategica per il suo ruolo baricentrico nella penisola.
Le accuse mosse dal consigliere regionale pentastellato Tony Trevisi al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che al tempo stesso è anche il referente per la Sanità avendo tenuto per sé la delega sin dal momento del suo insediamento a Lungomare Nazario Sauro, non ammettono repliche.
«Manca completamente una zona dove poter procedere alla sanificazione e decontaminazione delle ambulanze, fondamentale per garantire la sicurezza di utenti e operatori. Non c’è neanche un lavatoio, i servizi igienici sono carenti e non funziona l’impianto anti-incendio. Un altro problema riguarda le ambulanze che hanno già superato i 300mila chilometri e quindi andrebbero sostituite, ma al momento non si sa quando arriveranno i nuovi mezzi».
Trevisi è fresco di sopralluogo al presidio ospedaliero magliese, la famosa ‘Cittadella della salute’ inaugurata e rimasta una contenitore vuoto in cui non è difficile riscontrare varie criticità nella manutenzione dei locali e alcune mancanze nei servizi.
È sempre la sanità al centro del dibattito politico che corre a velocità sostenuta verso le regionali del 2020. E del resto non potrebbe che essere così, dal momento che è proprio quel comparto ad occupare ‘manu militari’ le voci più importanti e più dispendiose dell’ente di via Gentile, quell’ente che metterà la propria composizione nelle mani degli elettori pugliesi nella primavera dell’anno che verrà.
È stato sempre così, del resto. Sulla sanità di Puglia è caduta l’ascesa di Raffaele Fitto e anche l’invincibile Nichi Vendola ha avuto più di qualche problema in quel settore avendo dovuto sostituire vari assessori nel suo decennato e dovendosi sorbire proprio le critiche di Emiliano in occasione delle Primarie del centrosinistra che sancirono la sua candidatura a Governatore di Puglia.
Michele Emiliano, da sempre consapevole del rischio di inciampo proprio sulla sanità e sulla salute pubblica dei pugliesi aveva scelto di non conferire la delega a nessuno; se la sarebbe vista in prima persona. Anzi in più di una occasione, per dimostrare la sua volontà di risolvere i problemi e di non lasciarli marcire, aveva dato pubblicamente il suo numero di cellulare per farsi chiamare dai cittadini dinanzi a casi di malasanità a cui porre rimedio in prima persona in men che non si dica.
Tuttavia ad oggi è ancora quel comparto a creare gravi problemi, non solo al Governatore ma anche ai pazienti che in più di un’occasione hanno criticato le lungaggini indicibili delle liste d’attesa ed in generale il piano di riordino che allontanerebbe le strutture dalle persone creando disagi su disagi.
«Assistiamo ancora una volta – continua Trevisi che batte il martello sull’incudine – alle conseguenze di un Piano di Riordino voluto da Emiliano che smantella in tutta fretta i presidi ospedalieri, inaugura nuovi spazi ma nulla entra realmente in funzione. Anche la Cittadella della Salute di Maglie non è altro che un contenitore fatto di locali senza personale. Qui ci sarebbero dovuti essere 18 posti di lungodegenza e 32 Rsa, mai avviati e ovviamente necessari per evitare il sovraccarico del presidio e per liberare i posti da destinare ai pazienti acuti. Assistiamo semplicemente a una sanità fatta solo di inaugurazioni e lontana dalle necessità dei pazienti».