Una protesta che ha portato alla luce ansie e preoccupazioni di tanti lavoratori, alcuni dei quali alcuni giunti stamattina nel tratto cittadino tra i più trafficati in assoluto, ovvero via XXV Luglio. Le organizzazioni sindacali hanno così ottenuto la convocazione di un incontro in Prefettura per il pomeriggio di venerdì. Al tavolo siederanno Provincia di Lecce, Regione Puglia e Task force regionale sul Lavoro.
Cassa integrazione in scadenza
I dipendenti Alba Service erano dunque a ridosso della Provincia di Lecce per urlare a voce alta le tante vicissitudini susseguitesi in questi ultimi tre anni. Non vi è ancora una soluzione definitiva, infatti, e ben 130 famiglie riceveranno la cassa integrazione in deroga fino a fine dicembre (con anche 20 mensilità arretrate). Il sit-in, ad un certo punto, è arrivato fino all’ex sala giunta provinciale, interrompendo momentaneamente un incontro sulla Tap con i sindaci salentini che ne hanno fatto richiesta, il prefetto Claudio Palomba e lo stesso Presidente Antonio Gabellone.
Richiesta di un tavolo tecnico
Al fianco dei lavoratori, il sindacato Cobas Lecce, che già più volte ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico presso la Prefettura, esponendo una proposta: far emergere soluzioni alla vicenda procedendo o alla mobilità del personale verso altre partecipate delle stesse ente di Palazzo dei Celestini, o della Regione Puglia, oppure alla ricapitalizzazione della società.
La vicenda
Per i lavoratori di Alba Service l’odissea è cominciata con la riforma Delrio, che ha determinato l’assegnazione dei servizi fondamentali (tra questi la manutenzione di strade e scuole) alla Provincia e i servizi non fondamentali (assistenza sociale) alla Regione. A giugno 2015, col taglio delle Province si è verificata la sospensione del servizio. La situazione si è complicata con i primi decreti ingiuntivi di fornitori e lavoratori, fino alla messa in liquidazione della società nell’autunno dello stesso anno. L’equiparazione delle partecipate all’ente pubblico (Testo unico degli enti locali, Tuel) ha consentito nella primavera del 2016 di riprendere i lavori, poi di nuovo sospesi per effetto di alcune sentenze. Il 29 dicembre 2016 si giunge alla firma del verbale per la cassa integrazione in deroga, che scadrà tra poco più di due mesi.
I sindacati
Così Giuseppe Mancarella, di Confederazione Cobas Lecce, in un comunicato stampa:
Naturalmente l’impegno è chiesto tanto alla Provincia di Lecce quanto alla Regione Puglia considerato che la riforma Delrio ha sancito degli obblighi in capo ad entrambi gli enti territoriali relativamente alla salvaguardia dei posti di lavoro. Anche il Governo ha degli obblighi precisi nei confronti del popolo italiano che con la vittoria del “NO” al referendum costituzionale hanno chiesto servizi più vicini al cittadino e rilevanza costituzionale delle Province italiane, quindi si devono restituire i tagli ingiusti alle casse di tutte le province italiane.
Poi conclude:
La manifestazione di oggi dei dipendenti Alba Service è solo l’inizio di una lunga serie di manifestazioni che si terranno a Lecce sino al 31 dicembre 2017, sino a quando la Provincia di Lecce, la Regione Puglia e il Governo non restituiranno dignità lavorativa a 130 famiglie.
Presente anche Mirko Moscaggiuri, segretario generale Filcams Cgil Lecce:
La situazione dura da tanto tempo. Chiediamo che venga riaperto un confronto con le parti in causa sul futuro dell’Alba Service. La scadenza della cassa integrazione è a fine dicembre, ma ad oggi non abbiamo notizie circa eventuali sviluppi nella ripresa dell’attività, come servizi fondamentali quali manutenzione scuole e strade e degli assistenti sociali.