
Un’unica gestione integrata di alcuni tra i più importanti beni monumentali della città di Lecce, che saranno destinati alla fruizione e alla produzione culturale. L’assessorato all’Industria Culturale e Turistica della Regione Puglia e il l’Amministrazione del Capoluogo sigleranno nei prossimi giorni un Protocollo di intesa (approvato nella giornata di ieri dalla Giunta comunale), che punta a promuovere un’offerta culturale coordinata e integrata all’interno dei beni monumentali di proprietà comunale e regionale.
“Per i cittadini ha poco senso che un bene monumentale appartenga al Comune o alla Regione, al cittadino interessa la qualità e la varietà dei servizi culturali che in esso vengono erogati e l’integrazione tra gli stessi e il bisogno di cultura di cui è portatore. È importante sottolineare dunque il salto culturale che con questo protocollo le istituzioni locali accettano di compiere: si supera l’idea dei luoghi come ‘proprietà’ degli enti, concentrandosi su una efficienza gestionale che mette l’interesse del cittadino al primo posto. Mettere in rete i servizi culturali servirà a conferire efficacia alle risposte che le istituzioni danno al bisogno di cultura, di incontro, di produzione creativa che viene manifestato dai cittadini, dai visitatori, dal tessuto delle realtà dell’associazionismo e dell’impresa culturale”, con queste parole il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, commenta l’accordo che verrà siglato a breve.
I beni della gestione integrata
I beni monumentali che entreranno nella gestione integrata, per quel che riguarda quelli della Regione attualmente amministrati dal Polo Biblio-Museale del Salento, saranno: l’ex Collegio Argento, per la parte destinata al Museo Castromediano alla Pinacoteca e a parte della Biblioteca Bernardini; l’ex Convitto Palmieri, per la parte destinata a sede della Biblioteca Bernardini.
Mentre quelli del Comune di Lecce: il Must (Museo Storico di Lecce – Ex convento dei Teresiani); il Castello Carlo V (per la parte attualmente di competenza comunale e in attesa del progetto di valorizzazione che il Comune sta redigendo con la Soprintendenza); il Teatro Apollo; il Teatro Paisiello; il complesso dei Teatini; l’ex Conservatorio Sant’Anna; Palazzo Turrisi; l’ex Convento degli Agostiniani per la parte destinata ad Archivio storico; il Museo Ferroviario della Puglia.
Le finalità del Protocollo
Con il Protocollo Regione e Comune si impegnano a favorire iniziative di raccordo e di interlocuzione fra le strutture culturali rispettivamente gestite e coordinare ed integrare le reciproche azioni ed iniziative per: la definizione di strategie di valorizzazione territoriali che garantiscano una maggiore salvaguardia e pubblica fruizione del patrimonio artistico, monumentale, museale e paesaggistico ambientale, anche al fine di incrementare l’attrattività dell’offerta turistica e culturale; la programmazione e promozione condivisa di attività culturali finalizzate a potenziare la fruizione pubblica dei beni e dei servizi offerti, a vantaggio della collettività, con benefiche ricadute, anche economiche, sul territorio; il coinvolgimento delle reti di Istituzioni, Amministrazioni ed Enti internazionali negli eventi e nelle manifestazioni; la promozione di un confronto, un collegamento e una proficua collaborazione con istituti o enti analoghi a livello nazionale ed internazionale; la comunicazione integrata di eventi e manifestazioni per la promozione del territorio.
Il Comitato di coordinamento
Un Comitato di coordinamento, composto, per ciascun ente, da un rappresentante istituzionale e un tecnico delegato per materia, avrà il compito di emanare specifici atti di indirizzo e verificare semestralmente l’attuazione delle attività oggetto del Protocollo. Ciascuno per le proprie competenze s’impegnerà, a condividere spazi e professionalità archeologiche, storico artistiche e organizzative.
Il Protocollo prevede, inoltre, che Regione e Comune possano operare insieme per sviluppare la cooperazione internazionale nel settore culturale e la promozione di programmi di cooperazione sia su fondi europei, che del Governo centrale, che regionali, che di Organizzazioni Internazionali.