“Vent’anni non si chiudono con un’incontro di un paio d’ore”. Salvemini presenta a Delrio la “questione filobus”


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Come annunciato nei giorni scorsi, il Sindaco di Lecce si è presentato, questa mattina, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per presentare sul tavolo di Graziano Delrio la “questione filobus”, l’infrastruttura costata alla città 23 milioni di euro che il primo cittadino aveva promesso di smantellare, già durante l’accesa campagna elettorale.

Salvemini, intenzionato smontare pali e fili dal bellissimo capoluogo barocco, ha ribadito i motivi della richiesta nel lungo faccia a faccia con il ministro, durato circa due ore. Ragioni ribadite anche nel lungo post, affidato alla pagina Facebook ufficiale a margine dell’incontro: numeri alla mano, l’opera che doveva essere “strategica” è stata “fallimentare nei risultati” con i 700 passeggeri giornalieri contro i 13mila immaginati; 250 mila chilometri annui percorsi contro i 700mila previsti e i costi d’esercizio aggiuntivi di oltre 500.000 euro.

«Dati oggettivi – si legge – che parlano da soli e che hanno naturalmente impressionato chi li ascoltava per la prima volta. Ai quali va ad aggiungersi il mancato riconoscimento del contributo regionale al sistema filoviario. Un buco nero».

Ma la strada non sarà semplice né in discesa. Come dichiarato dallo stesso Sindaco «una vicenda che si è consumata in un ventennio non la si può chiudere in un incontro di un paio d’ore. Ci vuole pazienza, coraggio, prudenza, immaginazione».

«Il tema della rimozione di pali e fili deve misurarsi con i tempi di chiusura del mutuo acceso dal Ministero, la cui scadenza prossima verrà verificata dai tecnici».

Salvemini aveva puntato molto sullo smantellamento dell’infrastruttura che aveva sempre definito “inutile per la città”, incontrando peraltro il favore dei leccesi che non lo usano e non lo hanno mai usato e in attesa di capire come trasformare le intenzioni in “fatti” «resta aperta e percorribile la scelta di fermare il filobus dati i suoi costi. E ragionare su vendita flotta mezzi e stima costi di futura rimozione».

Una cosa è certa: il Comune di Lecce può intraprendere un percorso che porti all’interruzione del servizio filoviario: una volta documentata l’insostenibilità economica e motivata ufficialmente l’impossibilità di renderlo sostenibile nel tempo, il filobus può essere fermato, anche a beneficio dell’investimento su linee di trasporto pubblico urbano maggiormente funzionali alle esigenze della città. Una volta interrotto l’esercizio, i mezzi possono essere messi sul mercato.

“Oggi abbiamo aperto un percorso inedito che condurrà nei prossimi anni alla graduale dismissione del filobus, una infrastruttura abnorme e costosa che non ha apportato alcun beneficio alla mobilità cittadina – dichiara il sindaco Salvemini – Per raggiungere l’obiettivo bisognerà armarsi di pazienza, del resto il problema del filobus è al centro delle cronache e dei programmi politici e amministrativi da circa vent’anni. Siamo consapevoli di aver cominciato un cammino che non sarà breve, né semplice. Con scrupolo e rigore, procederemo per tappe, perseguendo l’obiettivo più generale di rendere il trasporto pubblico urbano una risorsa per tutti i cittadini”.