Si allarga il fronte del ‘No’ per il referendum costituzionale fissato per il prossimo autunno. A Lecce e provincia, infatti, da qualche giorno è stata ufficializzata la nascita di altri comitati, compatti e decisi nel sostenere la bocciatura dei quesiti. A scendere in campo adesso è anche il ‘Comitato Nazione Difendiamo i Nostri Figli’: una associazione composta dalle famiglie italiane e che ha deciso di iniziare la sua campagna referendaria in tutto il territorio nazionale. Nel Salento, di conseguenza, sono sorti due comitati per il ‘No’, uno a Salve, l’altro a Patù.
‘I due comitati – scrivono Nico De Nicoli, referente per Salve, e James Mancarella per Patù – saranno impegnati a sensibilizzare le rispettive comunità con iniziative e approfondimenti sui temi della riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Tanti cittadini hanno aderito ai comitati che si allargheranno a tutti coloro che, indipendentemente dalle sensibilità partitiche, condividono le critiche a una riforma che accentra nelle mani del presidente del consiglio enormi poteri’
Non è solo la classe politica a impegnarsi fattivamente sul fronte referendario, insomma, ma anche le famiglie, le quali vedrebbero nella vittoria del ‘Sì’ vari profili pregiudizievoli. ‘Come ha dichiarato il portavoce nazionale del Comitato Massimo Gandolfini – si legge ancora nella nota – il no al referendum di ottobre è anche per difendere il futuro delle famiglie partendo dalla considerazione che la legge sui paramatrimoni tra persone dello stesso sesso, pur essendo così divisiva, è stata approvata con due voti di fiducia, senza dare ai parlamentari contrari e alla società civile la possibilità di modificarla. Ciò ci ha provvidenzialmente aperto gli occhi sulle forze che reggono il governo, sul loro autoritarismo e, dunque, sui rischi della riforma costituzionale che accentuerà il tratto autoritario di chi dovesse vincere le elezioni’.
‘Con le grandi manifestazioni di Piazza dei Family Day – concludono i referenti salentini – il popolo italiano aveva avvertito Matteo Renzi che non si sarebbe dimenticato del gesto autoritario ed antidemocratico per l’approvazione della legge sulle unioni civili. La Costituzione riformata dal duo Renzi-Boshi insieme alla loro legge elettorale consegnerebbe loro un potere smisurato che hanno già dimostrato di spendere male’.