Referendum, a marzo si vota per il taglio dei parlamentari


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Il referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari, che si svolgerà il 29 marzo 2020, non necessita di un quorum: è sufficiente che i voti a favore siano maggiori di quelli contrari affinché venga approvata la riforma bandiera del Movimento Cinque Stelle.

Tanto si è discusso sul taglio delle “poltrone” a Montecitorio e Palazzo Madama e domenica toccherà agli italiani decidere se ridurre il numero di deputati (che passerà da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200). In questo modo, cambierà  l’assetto del Parlamento stabilito dagli articoli 56, 57 e 59 della Carta costituzionale, liberando 345 poltrone e risparmiando circa 80 milioni di euro annuali. 57 milioni di euro calcolando il netto delle imposte, pari allo 0,007% della spesa pubblica italiana.

Il Referendum è uno strumento di democrazia diretta che, attraverso il voto, permette di partecipare al processo decisionale sulle leggi dello Stato italiano. La parola “referendum” deriva dal verbo latino “refero”, che significa “riferire” e in ambito politico si estende a “convocazione per riferire”. In Italia entrò in vigore nel 1947, quando fu annesso nella Costituzione repubblicana.

Il Referendum indetto con Decreto del Presidente della Repubblica, pubblicato il 29 gennaio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale e stabilito per il giorno 29 marzo 2020, è di tipo costituzionale (articolo 138 proprio della Costituzione), detto anche confermativo o sospensivo, riguardante le modifiche ai seguenti articoli della Costituzione:

Il quesito del Referendum

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?». Questo il questito posto agli elettori

Le votazioni verranno effettuate, come detto, domenica 29 Marzo 2020 dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Una volta chiusi i seggi, si passerà al conteggio dei voti. La vittoria, al momento, sembra ‘scontata’.