Referendum trivelle, affluenza al 32%: quorum non raggiunto. Spicca il risultato del Salento


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Il referendum sulla durata delle concessioni delle postazioni di trivelle in mare pare aver toccato la sensibilità degli italiani, ma non abbastanza per renderlo valido. Il quorum, infatti, non è stato raggiunto. Serviva il 50% + 1 degli aventi diritto al voto, ma nella domenica di consultazione la percentuale di affluenza si è fermata poco dopo al 30%. Non raggiunti, in definitiva, i 25 milioni 393.171 di elettori necessari.
 
Il dato fin dalla vigilia è sembrato difficile da raggiungere, soprattutto alla luce delle consultazioni elettorali e referendari degli ultimi anni e che hanno segnato sempre la vittoria dell’astensionismo. Eppure i dati che nel corso della giornata sono arrivati dal Ministero dell’Interno avevano fatto ben sperare: il Viminale, infatti, attraverso lo speciale allestito sul suo sito internet, ha reso noto che alle ore 12 si era recato ai seggi oltre l’8% degli aventi diritto. 23% alle ore 19. Ottimo risultato, ad ogni modo, in Puglia, con la provincia di Lecce che sorprende su scala nazionale.
 
Ore 12 – 8,53% è il dato degli italiani che si sono recati alle urne. Una percentuale non da poco considerato che i seggi si sono aperti alle ore 7, ma lontano dall’11% che nell’ultimo referendum sull’acqua alla stessa ora aveva spinto al raggiungimento del quorum.
 
Sopra la media nazionale è la Puglia che segna l’10,86%. Meglio ha fatto solo la Basilicata con l’11,44%. Ancora meglio però sta facendo la provincia di Lecce che si aggiudica, a mezzogiorno, la provincia con il maggior tasso di affluenza di tutta Italia. Nella penisola salentina, infatti, il dato è del 12,22%, record nazionale. Nel territorio leccese il picco si è registrato a Calimera, con ben il 17,50% degli elettori che in mattinata si è recato a votare.
 
Brindisi segna il 10,06%, mentre a Taranto è del 10,52%. Nel capoluogo Bari 11,79%.

Ore 19 – Il secondo dato di giornata parla di un quorum difficile da raggiungere. La media nazionale, infatti, si assesta a poco più del 23%: serve una sterzata decisiva nelle ultime ore per rendere valida la consultazione. E' ancora la Basilicata a segnare il dato più alto di affluenza alle urne con il 33,26%. Segue la Puglia con il 28,28%.

La provincia di Lecce, tuttavia, si conferma la prima provincia del Paese per numero di votanti con una percentuale che sfiora il 34%. A Melendugno hanno votato il 44,60% degli aventi diritto. La provincia di Brindisi registra un 27,61%, mentre in quella di Taranto il 28,31%. A Bari hanno votato il 28,50% degli elettori.

Ore 23Le speranze dei promotori del referendum, tuttavia, si sono spente poco dopo le ore 23, quando sono stati diramati i dati, oramai definitivi, degli italiani che hanno partecipato al voto. In totale sono stati circa il 32,2%: un buon risultato se comparato rispetto alle ultime consultazioni referendarie, ma non sufficiente secondo la Carta Costituzionale. La Puglia ha chiuso con un buon 41,60%, con Lecce al 47,54%. Il comune della provincia dove si è registrata la maggiore affluenza è quello di Calimera con il 59,47%. Dati definitivi anche per Brindisi (39%) e Taranto (41,73%). A Bari si sono presentati ai seggi il 44% degli elettori aventi diritto.

Unica regione a sfondare la quota del 50% è, per un soffio, la Basilicata. 
 
Lo spoglio delle schede è iniziato subito dopo la chiusura delle sezioni, ma il risultato finale non inciderà sull’abrogazione della legge.