Potenza degli 80 euro che il Governo ha fatto avere nelle tasche di una fetta degli Italiani? Può darsi, ma sarebbe riduttivo presentarla così. Certo, se gli exit poll sono fatti per essere smentiti, figuriamoci gli intention poll.
E magari domattina ci troveremo a commentare tutt'altri risultati. Possibile di no, però. Possibile che i risultati definitivi siano questi. E allora sarebbe troppo facile derubricare la vittoria di Renzi come la vittoria della mancia agli Italiani. Tutt'altro, Sarebbe invece la vittoria dell'ottimismo sul pessimismo, dell'ottimismo sul catastrofismo. Gli Italiani, quella metà che è anadata a votare, pensano che c'è bisogno di ripartire.
E per ripartire non servono palingenesi, non servono rivoluzioni che tagliano le teste, servono piccoli aggiustamenti, piccoli accomodamenti, leggeri spostamenti. Renzi è sembrato più capace degli altri a soffermarsi su queste situazioni. Forse non è solo un buon comunicatore, è anche uno che sa ascoltare il polso di chi gli parla, che sente gli umori della piazza. 80 euro sono stati il simbolo di una leggera ripresa: per molti hanno significato la palestra del figlio, il vestito della moglie, qualche serata in più al cinema, una pizza al ristorante. Beh, che male c'è? Il Governo esce dunque rafforzato, nessun passo indietro a causa della marcia pentastellata.
Silvio non tiene, fa ciò che può, ma la sua storia di leader politico meriterebbe un passaggio di mano: più tardi sapremo cosa è successo nel collegio sud che si dipana intorno all'uomo di Maglie.