Renzi-Letta faccia a faccia. Intanto impazza il toto-ministri


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Sono ore concitate queste per le sorti del Governo. Ieri mattina, il premier Enrico Letta era salito al Quirinale per un rapido colloquio con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un incontro per mettere al corrente il Colle delle «questioni urgenti», prima della partenza del Capo dello Stato per Lisbona. Oggi, invece, è la volta di Matteo Renzi, che si è presentato a Palazzo Chigi, forte dell'appoggio di una buona fetta del Pd. Un faccia a faccia durato un'ora o poco più. Sul tavolo le ipotesi sul prossimo futuro dell'esecutivo. Cosa si siano detti i due non è ancora stato comunicato. Fonti di palazzo Chigi hanno fatto sapere che ognuno é rimasto sulle sue posizioni. Insomma, il vertice è stato «interlocutorio».

Sebbene, però, non ci sia ancora nulla di ufficiale, di fatto, quella della cosiddetta «staffetta» sembra, al momento, l’unica ipotesi al vaglio dei leader dei partiti, dei vertici delle istituzioni e degli ambienti economici e imprenditoriali che contano. Un’eventualità che si rafforza di ora in ora. 

Da un lato, c’è il presidente del Consiglio che sembra non essere intenzionato a fare passi indietro anzi, è pronto a puntare su una nuova squadra e un nuovo programma, del quale annuncia ad horas la presentazione. Dall’altro, c’è il sindaco di Firenze, che stando ai rumors, avrebbe già pronta la sua squadra di governo. Tanto che, stando alle indiscrezioni circolate sugli organi di stampa, il Sindaco della città del giglio avrebbe già "compilato" la lista ministri da sottoporre al Capo dello Stato. Ipotesi, per ora. 

Nel nuovo organigramma il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano verrebbe ridimensionato: i primi dicasteri a saltare sarebbero il Viminale e le Infrastrutture. A Maurizio Lupi di Ncd, infatti, potrebbe succedere il sindaco Pd di Bari, Michele Emiliano, che sta per ultimare il mandato E sui nomi circolati: l’Interno andrebbe a Graziano Delrio, mentre al ministero dell'Economia potrebbe arrivare l'amministratore delegato di Luxottica, Andrea Guerra, nome che Renzi aveva già fatto a Letta al momento di comporre l'esecutivo lo scorso aprile. Ma per quel dicastero si fanno anche altri due nomi: quelli di Lorenzo Bini Smaghi e di Pier Carlo Padoan. Quasi certa la sostituzione di Anna Maria Cancellieri con Michele Vietti, vice presidente del Csm. Due signore potrebbero rimpiazzare Mario Mauro. I nomi sono per ora quelli di Federica Mogherini Roberta Pinotti. L'erede della dimissionata Nunzia De Girolamo, potrebbe essere il patron di Eataly Oscar Farinetti.La Farnesina andrebbe a Enrico Letta, ma se, come pare, la staffetta non sarà "consensuale" Emma Bonino resterebbe al suo posto. 

Maria Elena Boschi occuperebbe le Riforme, mentre Chiara Braga punterebbe all’Ambiente anche se è quotata la conferma di Andrea Orlando. E ai Beni culturali c'è chi vedrebbe bene Alessandro Baricco o lo storico e giornalista Paolo Mieli.