Rifiuti abbandonati sulle strade del Salento: lettera aperta di FP Cgil Lecce


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Il livello di esasperazione sembra ormai giunto al limite. E in ragione di una buona tutela della salute dei cittadini, L’Organizzazione sindacale Funzione Pubblica della Cgil di Lecce sente l’obbligo – oltre che di sollecitare nuovamente le Istituzioni Provinciali e Regionali – anche di interessare l’Istituzione Prefettizia in merito a una vicenda particolarmente incresciosa. Al centro, non solo il destino occupazionale di alcuni lavoratori, ma anche un possibile pericolo per l’ambiente del nostro territorio. La motivazione appare piuttosto semplice. Da circa un anno non viene più svolto, sulle strade provinciali del Salento, il servizio di riqualificazione e pronto intervento ambientale. Si tratta, nel concreto, della raccolta, in modo differenziato, nonché dello smaltimento di rifiuti speciali inerti e di altri rifiuti non pericolosi abusivamente depositati sui cigli stradali e su aree di pertinenza provinciale.

Dopo oltre 12 anni di impiego, attraverso ditte in appalto, di lavoratori ex Lsu, destinatari di formazione specifica per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti speciali, la Provincia di Lecce ha smesso di bandire la gara d’appalto per questo servizio, fondamentale tanto per il decoro delle strade e del paesaggio, quanto per poter arginare, il più possibile, il pericolo di inquinamento dei terreni circostanti e delle falde acquifere sottostanti. FP Cigl allega così una documentazione fotografica “che, teniamo a specificare, è solo parziale vista la vastità delle aree interessate dal problema”, scrive il segretario Generale, Simone Longo. Problema che tocca anche la zona in cui si trova l’area protetta di Porto Selvaggio (Comune di Nardò). “Sembrerebbe inoltre che, specie nel periodo estivo – continua – alcuni Comuni della provincia abbiano dovuto sobbarcarsi la pulizia delle strade provinciali, pur non essendo servizio di propria competenza, per evitare disagi a turisti e residenti, ma di fatto facendo ricadere i costi di queste operazioni sui cittadini”.

Tutt’altro che meno urgente, peraltro, la questione del grave stato di disagio in cui versano i lavoratori impegnati in queste importanti e delicate operazioni. I quali risultano, dal 1° novembre 2014, in disoccupazione e in attesa di ricollocazione lavorativa, come da impegni presi da Provincia e Regione e dalla clausola di salvaguardia sociale, una volta superato il periodo di grave impasse derivato dall’adeguamento all’attuale quadro normativo di riordino delle province.
Nel frattempo, però, sono trascorsi molti mesi e siamo ormai giunti alla fine dell’erogazione degli ammortizzatori sociali.

L’indennità di disoccupazione per questi lavoratori scadrà il prossimo 31 ottobre e “ad oggi, gli impegni presi dagli Enti responsabili, a garanzia della loro ricollocazione, risultano non mantenuti”, sottolinea Longo. Si tratta di lavoratori che con un’età media di 55 anni, sulle cui spalle pesa una famiglia spesso monoreddito, e per i quali è difficilissimo immaginare una prospettiva per il proprio futuro lavorativo e per il sostentamento delle famiglie. “Ribadiamo pertanto al Presidente della Provincia di Lecce e al Presidente della Regione Puglia la necessità di dare, con urgenza, delle risposte a questi lavoratori. Chiediamo, quindi, a S.E. il Prefetto di intervenire, per quanto di sua competenza”, conclude la nota.