Riforma delle Province, Gabellone: ‘La Regione si prenda le proprie responsabilità’

È in atto una vera e propria vertenza da parte del gruppo provinciale leccese di Forza Italia nei confronti della Regione Puglia per cercare di porre rimedio ad una situazione che sta diventando insostenibile

Contro la Legge Delrio che ha stabilito un taglio netto delle competenze e le risorse che spettano alle Province italiane, ma soprattutto contro il governo regionale pugliese che non ha ancora adempiuto agli impegni normativi e non ha suddiviso impegni e sfere di competenza tra amministrazione regionale e provinciale. È in atto una vera e propria vertenza da parte del gruppo provinciale leccese di Forza Italia nei confronti della Regione Puglia per cercare di porre rimedio ad una situazione che sta diventando insostenibile e rischia di mandare le Province nel caos più totale.

La Legge Delrio, infatti, ha stabilito un taglio del 50 % delle risorse da destinare alle Province italiane e, mentre in altre Regioni, come la Toscana e la Liguria, si è deciso di farsi carico dell’assunzione di 2mila dipendenti provinciali, l’amministrazione Vendola continua a non far nulla in merito e il presidente Gabellone ha deciso di denunciare questa situazione, avvertendo che le casse leccesi possono adempiere alle attuali spese massimo fino al mese di luglio.   

A ribadire questi concetti ci ha pensato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone che insieme all’assessore alla Cultura Simona Manca e ai consiglieri regionali di Fi Luigi Mazzei, Antonio Barba e Erio Congedo, hanno tenuto una conferenza stampa presso il Coordinamento provinciale del partito, in Via Oberdan per spiegare le iniziative che il gruppo intende intraprendere per fronteggiare questa annosa questione. “Ormai l’assenza della Regione si fa sempre più pesante – dichiara il presidente Gabellone – e a parte formalismi, sostanzialmente non si pensa ai problemi reali. La realtà è che si va verso il baratro perché questa situazione è sempre più difficile da sistemare. Queste inadempienze sono da attribuire anche alla netta contrapposizione che c’è tra governo regionale e governo nazionale, tra Vendola e Renzi insomma. Ci siamo sentiti dire che i tagli alle Province sono colpa del governo ed è vero, ma a noi questa situazione non ci consente di pagare gli stipendi al personale e, contemporaneamente, non ci consentirà di adempiere alle nostre competenze, come la manutenzione delle scuole e delle strade, rispetto alle quali noi abbiamo una previsione di bilancio pari a zero”.

Gabellone poi rincara la dose e continua a puntare il dito contro la Regione: “Si è arrivati a tutto ciò perché dopo le decisioni della Legge Delrio (aprile 2014) la Regione avrebbe dovuto decidere, attraverso appositi decreti legge, a chi sarebbero dovuto spettare determinate competenze, se alla Provincia, alla Regione o ai comuni, e ricollocare le relative funzioni. L’amministrazione Vendola invece ha continuato a traslare e tuttora non ha preso alcuna decisione. Noi, fermo restando che siamo sempre disponibili ad un incontro con il presidente Vendola, stiamo intraprendendo un’azione di difesa per salvaguardare il nostro territorio e chiameremo chi di dovere a risarcire i danni dovuti alle loro inadempienze. Questi problemi in altre Regioni non si stanno avendo perché la Toscana (Regione del Presidente Renzi) e la Liguria, ad esempio, si stanno facendo carico del costo di 2mila dipendenti provinciali. Queste regioni stanno venendo incontro alle loro Province per alleggerire il carico delle spese e delle competenze e per evitare lo smantellamento di alcuni servizi fondamentali per i cittadini”.

Il Presidente della provincia conclude in questo modo: “Noi richiamiamo la regione ai propri doveri e facciamo lo stesso con il Pd che resta comunque il primo partito all’interno della maggioranza. Abbiamo problematiche di ordine finanziario, occupazionale. Abbiamo fornito proposte organizzative e in qualità di Upi (Unione delle Province Italiane) ci siamo mossi mettendo in mora la Regione Puglia. Questo per salvaguardare tutte le Province pugliesi, come la nostra che non è in grado di andare oltre l’estate. Una legge che, mancante la parte finale, diventa inapplicabile e che ci manda nel caos. Dal caos, però, bisogna uscire perché non devono essere sempre i cittadini a pagare per le inadempienze di altri. Noi,in quanto provincia di Lecce, per ora, stiamo ancora garantendo alcuni servizi essenziali che altrove hanno interrotto, ma di questo passo non potremo garantirli a lungo”.

Il consigliere Luigi Mazzei non cambia il tono delle dichiarazioni: “La Legge Delrio è incostituzionale, ma i tempi della giustizia in Italia purtroppo sono lunghi e noi cercheremo di tutelarci in un altro modo. Ora siamo di fronte a questa vertenza perché questa assurda legge ha imposto il taglio del 50% dei dipendenti provinciali e del 30% di quelli dei centri metropolitani. Da luglio le casse provinciali, visto che queste risorse sono già state tolte, saranno vuote e noi chiediamo determinazione da parte della Regione per stabilire competenze e funzioni da mantenere o bypassare. Un altro scandalo secondo noi sta nel fatto che nel bilancio del 2015 la Regione ha destinato 2 milioni di euro al “Petruzzelli” di Bari, mentre la l’Orchestra Ico Tito Schipa rischia di scomparire. Questo Baricentrismo deve finire e noi, che siamo consiglieri regionali salentini, cerchiamo di difendere il nostro territorio e i nostri cittadini”.
 



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