Pochi giorni dopo la triste vicenda della donna rumena deceduta che non avrebbe ricevuto adeguata cura dall’amministrazione comunale, continua la polemica. L’assessore ai servizi sociali respinge il racconto sommario di alcuni. Intanto la Sei-UGL esprime piena solidarietà alla comunità rumena presente sul territorio di Ruffano e su tutto il territorio Salentino.
«Mi auguro che nessuno voglia speculare sulla vicenda della povera signora rumena che ha perso la vita nella nostra città. Con queste cose non si scherza. Ruffano per tradizione, per cultura e per senso di ospitalità della sua gente conosce bene il valore dell’accoglienza. Sarebbe gravissimo se si facessero esplodere dei dissidi con le comunità marocchina, rumena e albanese che sono inserite nel tessuto sociale di Ruffano in maniera quasi organica, poichè rispettano da sempre i ruffanesi e da essi sono molto rispettate.»
Non ci sta l’assessore ai servizi sociali di Ruffano, Pasquale Gaetani, ad ascoltare le voci che si sono inseguite nei giorni scorsi in merito alla scarsa capacità della città di dimostrare misericordia nei confronti di una donna rumena che aveva perso la vita e che a detta di un manifesto pubblico di alcuni esponenti della comunità rumena della città non avrebbe ricevuto il trattamento che di solito si riserva a chi muore in territorio straniero, quasi a paventare un vero e proprio disinteresse dell’amministrazione nei confronti di chi, lontana da casa, non poteva permettersi il percorso funerario che l’avrebbe riportata in Romania.
Già il sindaco, Carlo Russo, aveva controrisposto con un manifesto pubblico che per testimoniare invece l’interesse del Comune alla triste vicenda, ma stasera Gaetani ribadisce con altrettanta forza: «Tutti devono sapere che ci siamo messi a completa disposizione della famiglia della povera signora; figurarsi se avremmo lesinato, qualora avessimo avuto cognizione del tutto, qualsiasi aiuto, ovviamente anche di tipo economico. E la comunità rumena di Ruffano queste cose le sa bene»
Intanto nel pomeriggio di oggi era giunto il commento alla vicenda da parte del sindacato sei-UGL, per voce del proprio segretario Regionale, Veronica Merico, che esprime piena solidarietà alla comunità rumena presente sul territorio di Ruffano e su tutto il territorio Salentino. «Ciò che è stato denunciato dalla comunità rumena di Ruffano è un fatto sconcertante e rappresenta la punta di un iceberg delle condizioni umane in cui spesso vivono queste lavoratrici. Anche se risulta encomiabile il comportamento dell’amministrazione comunale di Ruffano, impegnata con i propri uffici a garantire il rimpatrio della salma della lavoratrice, ci si dimentica molto spesso delle nostre radici storiche di emigranti. Così il nostro territorio è segnato dall’ennesima cicatrice dovuta alle condizioni umanitarie a cui devono sottostare ancora molti lavoratori immigrati. Il nostro sindacato è da tempo impegnato nella lotta al rispetto dei diritti umani di tutti le persone di qualsiasi colore o nazionalità essi siano e delle loro condizioni di lavoro.
Molto spesso, infatti, questi lavoratori e lavoratrici non vengono regolarizzati, vittime dello sfruttamento anche da parte dei loro stessi connazionali e del lavoro sommerso. Cogliamo l’occasione per rimarcare che la comunità rumena, ed in particolare quella delle lavoratrici badanti , ormai diventate fondamentali per le nostre famiglie, è vessata da una serie di problematiche, alcune anche dai risvolti penali, legate alla compravendita dei posti di lavoro e l’inserimento lavorativo in genere ,che le vede il più delle volte occupate presso le nostre famiglie con un misero stipendio, senza tutela contrattuale e previdenziale alcuna, senza possibilità di poter avere degli spazi e momenti di riposo da dedicare a se stesse e private di ogni altro diritto garantito dalla nostra normativa.»