“Lecce ha una storia millenaria, studiamola già dalle Elementari”, le politiche culturali secondo Congedo


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In una città che ha una storia ed una tradizione millenaria, la cultura trova certamente posto in politica. A poche settimane dalle elezioni, Saverio Congedo punta il dito contro politiche culturali che mirano a “vendere la città ai turisti: cultura è consapevolezza della propria storia e della propria identità”.

Il ruolo che il turismo gioca nell’economia di Lecce diventa troppo ingombrante sul piano culturale. Un binomio, forse inevitabile, di cultura e turismo che si rompe nella visione del candidato sindaco e trova una forma tutta nuova. Da vetrina culturale, che fa della propria storia il volano economico, l’uomo in corsa per la nomina a primo cittadino vuole invertire le parti. Il capoluogo salentino dovrebbe tornare a guardare alla propria identità, prima di mostrare le proprie bellezze al resto del mondo. Una differenza sostanziale come quella tra “essere e apparire” e “Lecce deve, innanzitutto, essere e poi apparire”.

Le proposte

E per far ciò, si torna sui banchi di scuola. Nell’ottica di una collaborazione “virtuosa” tra scuole, associazioni, imprese, teatri e università, la prima proposta è lo studio da parte di tutti i leccesi, dai 6 anni in su, della storia del capoluogo salentino, anche utilizzando i più moderni strumenti tecnologici a disposizione.

L’apertura quotidiana di tutti i “contenitori culturali” è il secondo punto: modi e metodi ci sono. Alcuni dei siti che contribuirebbero alla riscoperta della propria identità culturale non sono accessibili. Da musei e teatri a siti archeologici, questi luoghi devono “diventare ‘casa’ dei leccesi”.

A chiudere la rosa delle proposte, la pubblicazione di un bando annuale per la raccolta di proposte di attività culturali e di spettacolo da realizzare negli spazi del Comune. L’obiettivo non è quello di “vendere cultura”, ma ancora una volta di “fare cultura”.

Una operazione per cui “sarà fondamentale la collaborazione pubblico-privato”. E Saverio Congedo non può che citare l’esempio, “virtuoso”, dell’abbazia di Cerrate. “Questo deve essere il filo, la visione, che condurrà prima noi a conoscere e vivere Lecce, la nostra storia, la nostra arte e la nostra cultura, e poi a farla conoscere e vivere agli altri”.