Scritte sul Santuario, Perrone ‘Sono indignato, lo sono anche quelli che hanno criticato lo sgombero dell’asilo occupato?’


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Una scritta con la vernice rossa sul Santuario di San Filippo Smaldone e l’indignazione del sindaco, Paolo Perrone che ha immortalato “l’opera” con uno scatto postato poi sulla sua pagina facebook ufficiale. «Ricchi, sbirri e fasci via dal centro»: poche parole, impresse su uno dei monumenti più belli del capoluogo barocco che hanno spinto il primo cittadino a prendere la parola per dirsi irritato dal gesto.
  
 «Eccoli, di nuovo, gli imbecilli – ha scritto Perrone nel lungo post – una scritta con vernice rossa sul muro di un bene preziosissimo del nostro patrimonio artistico. Un messaggio stupido in un gesto altrettanto stupido, che è un pugno in un occhio della città e dei leccesi».
  
Ma il numero uno di Palazzo Carafa, ha colto l’occasione per lanciare una frecciatina «Ora, io sono indignato. Voi lo siete? Me lo auguro – ha scritto – e coloro i quali in questi giorni si sono indignati per lo sgombero dell'asilo occupato, cioè per un'azione inevitabile di ripristino della legalità, sono indignati almeno allo stesso modo?».
  
A commentare l’accaduto è stato anche il consigliere regionale di Cor, Saverio Congedo che ha affidato il suo pensiero ad un comunicato stampa «Ci risiamo, ancora una volta la bellezza della città barocca viene sfregiata dai “soliti noti”si legge – Un altro monumento offeso da scritte vandaliche vergognose che ci auguriamo non restino impunite. Ma soprattutto vogliamo sperare che si levi finalmente un coro di condanna unanime, che condanni senza mezzi termini e apertamente questo continuo vilipendio alla nostra comunità».
 

Anche Congedo chiede ‘coerenza’ e «una condanna forte non solo dal mondo politico ma anche da certi ambienti accademici difensori del bene pubblico solo a corrente alternata, una condanna anche da tutti gli agguerriti commentatori di facebook e dai praticanti stregoni che hanno sempre la formula magica in tasca quando si tratta di sollevare questioni di interesse cittadino. Facciano sentire il loro dissenso, perché se non lo faranno sarà chiaro a tutti che i soliti noti avranno ancora una volta via libera, grazie ad inequivocabili complicità».