Sergio Blasi contro il tavolo di coalizione del PD: ‘serve a prendere tempo in attesa del referendum’


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Sergio Blasi si definisce un «uomo di unità» e per questo nella difficile partita che si giocherà a Lecce in occasione delle amministrative del 2017 ha deciso, se necessario, di fare un passo indietro. Nella scelta del nome giusto da schierare, il consigliere regionale del PD consiglia al suo partito di tenere a mente quanto accaduto nel 2009 quando le primarie furono accantonate in favore di una «candidatura scelta dall’alto», come la definisce.
  
«Perdemmo clamorosamente» rammenta Blasi ricordando ai suoi come non era facile uscire sconfitti dalle urne dopo 14 anni di «buon governo della Provincia di Lecce di Lorenzo Ria e di Giovanni Pellegrino». È quello che succede – a suo dire – quando, invece, di includere le persone nelle decisioni si dà l’impressione di volerle escludere.
  
Nel 2016 secondo Blasi nulla è cambiato «Oggi qualcuno vuole riproporre candidature dall'alto, questa volta a Lecce – si legge nella nota –  e utilizza i cosiddetti tavoli di coalizione pensando di prendere per il naso gli elettori. La verità è che quei tavoli servono solo a perdere tempo in attesa del referendum del 4 dicembre, perché a qualcuno interessa capire se dopo quella data ci sarà o meno il Senato». Il riferimento, nemmeno tanto velato, è a Dario Stefano uno dei papabili, se non il principale, nella corsa al dopo-Perrone.  
  
Secondo Blasi, non solo il tavolo di coalizione «perde pezzi giorno dopo giorno», ma gli organizzatori hanno deciso di «tuffarsi nel ridicolo passando ai giornali i nomi di Teresa Bellanova e di Loredana Capone alle quali in realtà non hanno fatto neanche una telefonata per consultarle».
  
«Da settimane – conclude il consigliere regionale del PD – sto incontrando tanti cittadini, impegnati in politica e non, imprenditori, gente di cultura, persone che lavorano in centro e persone che vengono dalle periferie e tutti, dico tutti, voterebbero una alternativa al blocco di potere di destra che governa questa città da troppo tempo. Bisogna coinvolgerli, includerli, dargli voce». E le primarie per Blasi sono un’occasione in questo senso.