Il centrodestra leccese e l’eredità tradita di Berlusconi

Se Berlusconi aveva fatto dell’unità del centrodestra il suo tratto distintivo, a Lecce una miriade di sigle è divisa su tutto. E Salvemini se la ride…

Il giorno dopo la morte di Silvio Berlusconi e il giorno prima dei suoi funerali è opportuno fare un’analisi a caldo del centrodestra leccese. Già, perché se il Cavaliere dell’unità del centrodestra ha fatto la sua cifra operativa, al punto che quell’impegno quotidiano può essere considerato il suo lascito politico, è necessario vedere come sui territori trovi o meno attecchimento quell’intuizione che lo portò a mettere insieme Fini, Casini e Bossi nel 1994 e Meloni, Lupi e Salvini nel 2022. Lui in 30 anni c’è stato sempre, a fare da collante, da trattino, da massimo comune denominatore (o minimo comune multiplo, fate voi) facendosi ‘concavo e convesso‘ – come era solito dire- dinanzi alle richieste e alle pretese dei partners.

Beh, possiamo dire che la stessa ricetta ha funzionato nel capoluogo del Salento sia nel decennio a guida Poli Bortone che in quello a guida Perrone. Ma adesso si è giunti ai minimi termini.

Personalismi, presenzialismi, veti incrociati, gelosie ed egoismi hanno indubbiamente la meglio. Ad oggi siamo dinanzi ad una galassia che fa sorridere gli avversari e preoccupare i militanti. Nessuna sintesi, troppe attestazioni del proprio io, anche se piccolo e irrisorio.

Al tavolo del centrodestra dichiarano di sedere Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia (fresca di neo commissario), Udc ed una pletora di movimenti, partitini e associazioni pluri o mono personali: Movimento Regione Salento, Io Sud, La voce di Lecce, Movimento in libertà, Voce Nazionale, Mpl, Valori e Rinnovamento, Movimento Nuovo, Sentire Civico, ecc.ecc. Una diaspora di sigle che, lungi dal nascondere le tensioni interne ammantandole di voglia di partecipazione, rispecchia l’esasperazione del correntismo. Quando non si è d’accordo con qualcuno si dà vita ad una nuova associazione e si spera di svuotare dall’esterno ciò che non si riesce ad essiccare dall’interno.

Alt! Mettiamo subito le mani avanti: tutte le associazioni sono nate dalla libera volontà dei cittadini, non c’è nessuna voglia di tenere sul filo i big, il civismo è un valore aggiunto, e via dicendo. Sarà certamente così, ma permetteteci di dubitarne.

Il centrosinistra leccese e il sindaco Carlo Salvemini se la ridono…Sanno che se anche il consenso non è più quello di un tempo, anzi sembra in forte declino, possono contare sulla frammentazione del campo avversario. Appena si dovrà scegliere il nome del candidato a sindaco, infatti, il tavolo del centrodestra salterà. Già, perché è evidente che in quel tavolo siedono decine di candidati sindaci in pectore. Ognuno ambisce al ruolo di primo cittadino o, male che vada, di importante assessore. È la furbizia la cifra caratteristica di quel tavolo, il pensare che ‘stavolta nessuno mi farà fesso, altrimenti ce ne andiamo…‘. La fisiognomica non tradisce e forse sarebbe il caso di ridurre l’esposizione mediatica e social, che crea solo confusione tra i cittadini.

Scegliere il candidato per Palazzo Carafa? Un’impresa. Volete che chi è stato vittima di esclusione nella tornata precendente adesso lasci la strada libera all’avversario interno di allora che ora chiede unanimità? ‘Ma manco morto…!’

E via a nuovi tavoli, a nuovi aggiornamenti. ‘C’è tempo, tanto…‘, dicono anche perché i big intanto si muovono notte tempo per svuotare le liste che ciascuno si dichiara in grado di compilare per le Amministrative del 2024.

‘C’è tempo, tanto…‘, dicono e non sanno che sono perdenti prima ancora di aver fatto i manifesti elettorali come i viandanti di ‘Sera sul Viale Karl Johan‘ di Edvard Munch che passeggiavano vestiti di tutto punto sulla via principale di Oslo senza accorgersi che erano già fantasmi.

C’è tempo, tanto…‘ dicono tra un comunicato e l’altro, tra un post e l’altro, tra un whatsapp e l’altro sulle famose piste ciclabili di Salvemini, sulla Darsena di San Cataldo, sulle buche ‘…che Lecce sembra Baghdad‘ e sulla pulizia di piazze e strade…trovando il modo di litigare anche su quello ‘… perché la segnalazione l’avevo fatta prima io e tu mi hai copiato!’.



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