Continua a far discutere, e anche con toni accesi, la delibera di giunta comunale numero 394 del 30 maggio, con cui è stato assegnato il chiostro dell’ex convento dei Teatini alla Cooperativa “Don Bosco” di Lecce per la realizzazione di una rassegna di cinema all’aperto. Una bella iniziativa se non fosse che è stata la scintilla che ha fatto scoppiare la discussione tra il consigliere d’opposizione, Fabio Valente e il primo cittadino di Lecce, Carlo Salevmini che se le stanno cantando di santa ragione.
Da cosa è nato questo botta e risposta?
Il pentastellato ha criticato la delibera per una serie di ragioni che hanno trovato in rete il sostegno di molti cittadini grillini e non. A far difetto, secondo Valente, sarebbe l’ennesima assegnazione diretta da parte della Giunta (in barba a qualsiasi gara ad evidenza pubblica), il fatto che la valutazione benevola dell’esecutivo sia scaturita a sole 24 ore di tempo dalla presentazione della proposta progettuale “con una meritevole solerzia” e che la vice-presidente della Cooperativa sia stata candidata, un anno fa, in una lista a sostegno di Alessandro Delli Noci. Tanto era bastato al politico Cinque Stelle per far gridare alla gestione ad personam.
Salvemini offeso
Immediata la replica piccata del Sindaco Salvemini offeso dal fatto che Valente, lungi dal considerare il curriculum della cooperativa Don Bosco, “un operatore di lungo corso nel settore cinematografico a Lecce” era scivolato nel pettegolezzo, facendo passare “la concessione” come un do-ut-des post elettorale.
Il consigliere Valente – si legge nella risposta del primo cittadino – non può sostenere, come fa, e me ne dispiaccio personalmente, che ai Teatini sarà realizzata una gestione “ad personam”. È falso oltre che offensivo. L’allusione sulla candidatura della vicepresidente della “Don Bosco” in una lista a supporto di Alessandro Delli Noci, la ritengo uno scivolone, voglio considerarla un incidente di percorso».
Ma Salvemini ha fatto di più, ha sfidato il suo “oppositore” che aveva messo in dubbio la moralità sua e dei membri della giunta a esporre in modo chiaro i dubbi che lo attanagliavano “senza ricorso a puntini di sospensione, non detti, ammiccamenti”. «Invito Valente – aveva concluso – ad alzare forte e chiara la sua voce a tutela dell’onestà e della trasparenza».
La ‘scoperta’ di Valente
Detto, fatto. L’esponente del M5S a Palazzo Carafa non ha perso tempo ad indossare i panni di novello Sherlock Holmes andando a scoprire che la proposta progettuale era stata protocollata un giorno dopo la delibera di giunta che la premiava con l’affidamento degli spettacoli estivi nella suggestiva cornice dell’ex convento dei Teatini.
«Oggi ho richiesto all’Ufficio Protocollo una copia della PEC inviata dalla Coop. “Don Bosco”, per visionare il progetto presentato. Con stupore ho scoperto che la stessa è stata protocollata il 31 maggio alle ore 11:00, un giorno dopo la delibera di Giunta in cui la stessa PEC veniva citata e datata 29 Maggio. Ora, gentile Sindaco quantomeno salviamo la forma, talvolta vale tanto quanto la sostanza»
Sembra insomma non finire qui la querelle dal momento che i due contendenti sono molto forti sui social. Sullo sfondo una città che sembra destinata a non cambiare pagina.