Si riapre l’intricata questione della Corte d’Appello di Lecce. Questa volta, l’ipotesi del suo trasferimento a Bari ha portato il vice presidente della Commissione bilancio della Camera, Rocco Palese, ad annunciare un’interrogazione parlamentare al Ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando.
Palese, infatti, non si ferma in superficie, ma vuole conoscere a fondo le modalità dei “tagli” previsti nella bozza di riforma della geografia giudiziaria che la commissione ministeriale – guidata da Michele Vietti – ha messo a punto con una proposta di ddl delega. Palese spiega che sarebbe un grave errore attuare questo “progetto”, in quanto potrebbe creare confusione all’interno della regione Puglia. Ma non solo: la riduzione del numero di Corti d’Appello, in base ai carichi di lavoro e al numero di abitanti – per arrivare a distretti con almeno un milione di abitanti – toccherà negativamente anche le Corti d’Appello di Potenza, Campobasso, Reggio Calabria, Messina e Caltanissetta.
Gli avvocati e i magistrati del Salento, ricevuti dal Prefetto di Lecce Palomba, hanno spiegato che non tutte le situazioni sono uguali dal punto di vista dell’estensione dei territori e della presenza di criminalità. La procura distrettuale antimafia potrebbe non esistere più in seguito all’eliminazione della Corte d’Appello di Lecce. Situazione, questa, che potrebbe preoccupare.
Sono di varia natura i problemi che potrebbe comportare il trasferimento della Corte d’Appello. Uno di questi, per esempio, sarebbe la difficoltà che un avvocato di Santa Maria di Leuca potrebbe incontrare nel percorrere 230 chilometri per raggiungere il capoluogo. Disagi che possono essere evitati.
“Auspichiamo un confronto serio e costruttivo con chi opera sul campo – dichiara Palese – per evitare “tagli lineari” che porterebbero a paralizzare il sistema della giustizia e chiediamo al guardasigilli di riferire in aula”. È un “appello”, perciò, quello del vice presidente della Commissione bilancio della Camera, per evitare svantaggi non solo a Lecce ma anche al resto della regione.
di Eugenia Giannone