Trenitalia preferisce altre tratte più redditizie, il Salento non avrà il ‘suo’ Frecciarossa


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L’ultima fermata del Frecciarossa sarà Bari, allungare la tratta fino a Lecce non sarebbe ‘conveniente’ per Trenitalia. Se la prima volta il ‘messaggio’ non è stato recepito, meglio ricordare i motivi che hanno spinto la società di trasporti a tagliare fuori il Salento non considerato economicamente vantaggioso. E così l’amministratore delegato, Michele Elia, rispondendo alla lettera di Confindustria Lecce, ha colto l’occasione per ribadire che «un eventuale prolungamento del servizio “Frecciarossa” comporterebbe una perdita di circa 1 milione di euro l’anno, senza considerare che, questa ipotesi, richiederebbe l’impegno di un ulteriore convoglio ETR 500 che dovrebbe essere distolto dal servizio commerciale svolto su altre relazioni profittevoli e sulle quali oggi si sta dispiegando la concorrenza».
 
«L’ulteriore ipotesi (ventilata) di istituzione di una seconda coppia aggiuntiva di “Frecciarossa” da/per Milano attestata a Lecce – prosegue Elia – evidenzia un impatto negativo sul risultato netto di circa 5,6 milioni di euro l’anno».
 
Insomma, Trenitalia sembra essere inamovibile. E allora di cosa si discuterà nell’incontro fissato dalla Regione Puglia per venerdì 25 settembre a Bari? Probabilmente, se cifre stratosferiche alla mano è stata esclusa la possibilità di far arrivare il treno ad alta velocità a Lecce,  di soluzioni ‘alternative’.
 
A proposito del tavolo, sono tanti i politici salentini che, non concordando con la data scelta, hanno chiesto al presidente Michele Emiliano di anticipare di qualche giorno. Al coro si è unito anche il presidente del Gruppo di Forza Italia, Andrea Caroppo «Mentre il Frecciarossa sarà già in corsa da Milano a Bari, si dovrebbero tenere gli incontri istituzionali con Trenitalia. Una furbata della società per condannare la Puglia all’irrilevanza, neutralizzando ogni iniziativa».
 
Le date secondo il consigliere regionale sono esplicative:  il Frecciarossa partirà il 20 settembre, ma la Regione incontrerà la società il 25 e la stessa è convocata in Commissione parlamentare il 30. «Una domanda sorge spontanea: a che serve incontrarsi dopo la partenza della nuova corsa? Sono passaggi istituzionali evidentemente inutili e superflui. Ciò nonostante le decine di migliaia di firme per petizioni popolari promosse, nonostante una polemica accesissima e un bombardamento di critiche nei confronti delle politiche e scelte aziendali. Mi auguro, quindi, -conclude Caroppo– che il presidente della Giunta voglia scongiurare l’ennesimo bluff di Trenitalia nei confronti dei cittadini, chiedendo con estrema determinazione un incontro prima che sia troppo tardi».