Dichiarati inammissibili, da parte della Corte Costituzionale, i ricorsi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato – promossi da 6 Regioni – nei confronti del Parlamento e dell’Ufficio centrale in relazione alle richieste referendarie riguardanti la pianificazione delle attività estrattive di idrocarburi. “Non è stata espressa la volontà di sollevare conflitti da almeno cinque dei consigli regionali che avevano richiesto il referendum prima delle modifiche legislative sopravvenute”, ha evidenziato la Consulta. Regione Puglia e Veneto, però, si dicono già pronte a depositare nuovi ricorsi di legittimità costituzionali sugli articoli della legge di stabilità. Notizia che, ovviamente, sta determinando la reazione della politica.
Sul tema interviene anche Paolo Pagliaro, dell'Ufficio di Presidenza di Forza Italia:“È vergognoso, avvilente e mortificante il gioco "delle tre carte" messo in atto dal Partito Democratico sulle trivelle. Hanno approvato, nella Legge di Stabilità, l'ennesimo sfregio al principio di autodeterminazione popolare e alla tutela del territorio ed ora si divertono a fare gli incolpevoli. Come un cane che si morde la coda”. "Stanno costringendo i territori – prosegue – ad un avvitamento continuo, tra pronunce di Cassazione e Corte Costituzionale. Basterebbe solo fare politica, rispettando le decisioni delle comunità”.
“ Non si può fare a meno, purtroppo, di rilevare anche la scarsa autorevolezza del presidente Emiliano” sostiene ancora Pagliaro: “Il governo nazionale è del suo stesso colore politico, eppure sembra che la Puglia abbai alla luna, inascoltata”. Poi la proposta. “A questo punto, ritengo che sia giunto il momento per una grande mobilitazione a livello nazionale: scendiamo in piazza a Roma per dire "no" alla devastazione dei nostri mari”.
Il 17 aprile il territorio verrà chiamato a pronunciarsi al referendum “votando SI – prosegue Pagliaro – e dare uno schiaffo morale al governo Renzi”.
“Ma nel frattempo – conclude – mi auguro che questa proposta incontri la massima condivisione da parte di tutti quelli che credono nella buona politica, una politica alternativa allo spietato renzismo dei nostri tempi".