Un quarto del patrimonio salentino, paesaggistico e olivicolo, rischia di scomparire per via della decisione della Commissione Europea che prevede l’eradicazione di quegli ulivi affetti da disseccamento. Insomma, la xylella fastidiosa rischia di provocare danni seri all’economia del territorio.
A tal proposito, i consiglieri regionali Luigi Mazzei, Aldo Aloisi, Antonio Barba, Saverio Congedo, Andrea Caroppo, Salvatore Negro, Donato Pellegrino e Aurelio Gianfreda stamattina hanno chiesto espressamente, dall’interno della sede leccese della Regione Puglia, un consiglio monotematico sulla questione. Già ieri, attraverso una nota stampa, Mazzei fornì un piccolo "assaggio", andandoci piuttosto pensante col centrosinistra regionale.
Tempo addietro, la maggioranza di via Capruzzi bocciò un emendamento del gruppo di Forza Italia (con primo firmatario proprio Luigi Mazzei) relativo all’assestamento di bilancio che prevedeva l’aumento dei fondi da due a quattro milioni di euro – trovando peraltro la copertura finanziaria – da destinare alla battaglia contro il batterio killer. Risorse importanti da mettere a disposizione del lavoro degli uffici regionali, in particolare dell’Osservatorio Fitosanitario, per combattere il batterio e prevedere misure di sostegno al comparto agricolo colpito.
«Nessuno vuole strumentalizzare questa decisione dal punto di vista politico – dice Saverio Congedo, capogruppo vicario FI – ma le realtà economiche e sociali del territorio devono fare sistema ed essere unite, determinate e incalzanti nell’affrontare un’emergenza che rischia di compromettere ulteriormente il futuro dell’agricoltura salentina e pugliese».
La ratio di questo emendamento è semplice, lo ribadisce anche il consigliere Aloisi:«Come Regione dobbiamo assumerci un ruolo importante, intervenendo su quella scellerata ordinanza europea. Sarebbe giusto, inoltre, imbastire un “pronto intervento” per i vivaisti che stanno subendo gravi danni. Anche perché i segnali della Xylella pian piano avanzano in tutta la provincia».
Esiste un’altra ipotesi che fa venir voglia di mangiarsi le mani, seppur ancora da confermare scientificamente: se la vicenda avesse subito il giusto trattamento all’origine della malattia – ovvero sul nascere della stessa, quando gli alberi erano giovani – forse alcuni interventi di potatura immediata avrebbero escluso gli effetti devastanti della Xylella.
A sottolinearlo è stato il capogruppo Udc, Salavatore Negro, aggiungendo che «l'albero di ulivo dev'essere regolarmente curato. Ricominciamo da qui. Mi rifiuto di accettare la decisione dell'Unione Europea, anche perché da Bruxelles possiedono tutta un'altra visione». Non a caso, una delle cause celate dietro il diffondersi della xylella risiede anche dietro un improvviso abbandono di campagne e terreni ritenuti non economicamente vantaggiosi. Solo che poi gli effetti di una simile incuranza adesso fanno molto male.
C’è però chi affronta il disseccamento seguendo un altro profilo, ovvero il Presidente Vicario di Copagri Puglia, Fabio Ingrosso, intervenuto durante la conferenza stampa in qualità di rappresentante di categoria. Come ribadito in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Leccenews24.it «Trattandosi di una epidemia da batterio di quarantene, ciò implica delle misure drastiche. Due sono gli aspetti: combattere non il batterio, visto che gli antibiotici non possono essere utilizzati, ma chi lo trasporta, poiché ad oggi vero responsabile dell’espansione della malattia».
Per Ingrosso, dunque, la soluzione al problema non va rintracciata nello sradicamento delle piante o dando ristoro ai danneggiati, che comunque vanno risarciti. «Quanto meno il processo dobbiamo rallentarlo – prosegue – perché dopo gli olivi potremmo passare ad altre specie. La cultivar prunus è la stessa del mandorlo, del prugno, del ciliegio, del pesco e via dicendo. Non serve desertificare. Per dare una risposta alla Comunità Europea, in modo che inizino a cambiare idea, applichiamo interventi mirati: anzitutto fermare questa “cicalella”, vettore e traghettatore del batterio, unico modo in cui iniziare una lotta. Non possiamo però far caricare agli agricoltori queste spese».
Andrea Caroppo, consigliere regionale di Ncd, racconta che la bocciatura dell'emendamento venne votata volutamente anche dal consigliere PD Sergio Blasi perché «disse che i contenuti non erano abbastanza chiari. In quel caso avremmo potuto risolvere attivando un sub-emendamento e sciorinando meglio le argomentazioni. Impossibile prendere sottomano la catastroficità del problema, pertanto è giusto chiedere un coinvolgimento generale di tutti».
Pare che in California, grazie all'eliminazione totale degli alberi – dovuta a criticità analoghe – il batterio venne sconfitto. Qui però siamo in Salento. Una volta tanto, allora, sarà meglio non "sognare la California" e rimboccarsi presto le maniche.