“Lecce ha bisogno di un nuovo stadio. Meno cemento e più servizi”. Così Mauro Giliberti, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni cittadine, in una nota che annuncia l’innovativa proposta. “Penso alla demolizione e ricostruzione contestuale e nella medesima area – prosegue – già urbanizzata, per la quale sarà una grande occasione di riqualificazione”. Esattamente come è avvenuto ad Udine. Un'arena da 20mila posti al coperto, senza pista di atletica, a misura di diversamente abile, bellissima ed efficiente, un catino in cui tifosi e giocatori siano davvero vicini. “Una struttura al servizio della città in cui inserire strutture – scrive ancora – come la sede dell'Us Lecce, del Coni, del Comitato Italiano Paralimpico, delle Federazioni sportive, della Federazione medici sportivi, del Museo dello Sport e del Museo dei Bambini, l'Officina del ciclista e del cicloamatore, quella delle auto e delle moto d'epoca. Oltre che, ovviamente, attività commerciali”.
L'idea è di utilizzare il project financing – spiega “MoviMenti” in un documento inviato alla stampa – per alcuni rilevanti opere pubbliche ovvero una forma di partenariato pubblico-privato di tipo contrattuale che si distingue dalla tradizionale concessione soprattutto con riferimento al potere di iniziativa. Questo consentirà di attrarre capitali privati, a costo zero per l’amministrazione. “Lo strumento del Project Financing – precisa Giliberti – è un'opportunità che la prossima amministrazione è pronta a cogliere, con una grande attenzione per il coinvolgimento delle imprese del territorio”.
In altre parole, attraverso il progetto di finanza, la progettazione, la realizzazione e la gestione di un’opera pubblica o di pubblica utilità avviene con il concorso di un investitore privato, il cui capitale viene poi remunerato dalle entrate derivanti dalla gestione dell’opera per un arco temporale contrattualmente determinato. Esistono oggi – puntualizza il documento di MoviMenti – diverse procedure di affidamento del contratto in finanza di progetto: la procedura a gara unica per l’individuazione del promotore e l’aggiudicazione del contratto di concessione; la procedura a doppia gara con diritto di prelazione a favore del promotore; la procedura su iniziativa del privato per le opere inserite nella programmazione; la procedura su iniziativa del privato per le opere non inserite nella programmazione.
Per l’amplissima libertà di iniziativa privata, di certo la procedura tipica è quella che consente al privato di presentare proposte relative alla realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità non presenti né nella programmazione triennale di cui all’art. 128 del Codice, né negli strumenti di programmazione approvati dall’amministrazione. L’amministrazione aggiudicatrice è tenuta a valutare, entro 3 mesi, il pubblico interesse della proposta presentata e il progetto preliminare, una volta inserito nella programmazione triennale ovvero negli strumenti di programmazione, è posto in approvazione. Una volta approvato, il progetto preliminare è posto a base di gara per l’affidamento della concessione, alla quale è invitato il proponente.
I concorrenti, compreso il promotore, quindi presenteranno un’offerta nei termini stabiliti dalla legge.
La peculiarità di questa procedura sta nel fatto che se il promotore non risulta aggiudicatario, ha facoltà di esercitare il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario.