La Xylella fastidiosa – il cosiddetto "batterio killer" che sarebbe causa del disseccamento di molti ulivi salentini – avanza sempre più e, con essa, anche lo scontro politico in sede regionale. Prima che sia troppo tardi, anche in ragione dei provvedimenti ordinati dalla Commissione Europea, domani mattina, ore 11.30, presso la sede leccese della Regione Puglia verrà presentata la richiesta di convocazione urgente di un consiglio monotematico riguardante la questione. All'incontro con i giornalisti prenderanno parte i consiglieri regionali: Luigi Mazzei; Aldo Aloisi; Antonio Barba, Saverio Congedo; Andrea Caroppo; Salvatore Negro; Donato Pellegrino e Aurelio Gianfreda.
Chi proprio non riesce a capacitarsi è il consigliere Mazzei, che non manda ancora giù la bocciatura dell’emendamento (da egli presentato e sottoscritto dal Gruppo di Forza Italia) per raddoppiare le risorse da destinare al comparto agricolo."Si è votato più per l’affossamento dell’olivicoltura salentina e pugliese che per l’assestamento del Bilancio Regionale!" – ha dichiarato in un comunicato stampa pervenutoci in redazione.
"Avevamo suggerito alla Giunta Vendola ed alla maggioranza di centrosinistra – spiega Mazzei nel comunicato – anche i capitoli di spesa da cui recuperare ulteriori due milioni di euro da mettere a disposizione della battaglia contro la xylella". "Non generici dati – prosegue – ma interventi chirurgici nelle maglie dello spreco dei finanziamenti a pioggia per sovvenzionare pseudo eventi culturali da organizzarsi da Bari in su".
Niente di tutto ciò. La maggioranza, compatta "ha detto no agli olivicoltori pugliesi mettendo a disposizione solo la mancetta prevista". Ma l'aspetto più grave, sottolinea sempre il consigliere Mazzei, è che ad andare contro gli interessi degli olivicoltori salentini siano stati anche i consiglieri regionali Pd della nostra provincia. "Evidentemente, le loro critiche a Vendola erano e sono strumentali, finalizzate ad ottenere un po’ di visibilità. Poi, quando c’è da votare, richiamati all’ordine, vanno anche contro il loro stesso territorio".
"Inutile negare anche la magra figura dell’assessore Fabrizio Nardoni – conclude – che aveva ritenuto giusto il nostro emendamento e voleva sostenerlo ma, evidentemente, hanno prevalso altre logiche".