«Dalla Regione, sulla Xylella, solo un anno di “chiacchiere”. E il risultato è questo: la fascia infetta è cresciuta di 40 chilometri». Usano parole dure Alfonso Cavallo e Sergio Botrugno, rispettivamente presidenti di Coldiretti Taranto e Brindisi, nel raccontare l’esasperazione del mondo agricolo costretto ad affrontare una delle battaglie più aspre della storia agricola pugliese con armi ‘inadeguate’. E non esitano neppure a puntare il dito contro la politica, rea di aver saputo limitare i danni. «Non credevamo certo che la Regione avesse la bacchetta magica – hanno spiegato i due presidenti – ma nemmeno che si potesse accumulare un ritardo tale nei controlli».
Per evitare che la Xylella fastidiosa continui imperterrita la sua “avanzata” «serve un piano d’intervento globale, servono strumenti, serve il monitoraggio che è mancato, serve una concertazione che scagioni la Regione dall’accusa di superficialità che oggi ci sentiamo di avanzare». Secondo i due presidenti, Taranto e Brindisi possano svolgere un ruolo importante nel contenimento della malattia: «I nostri campi sono disponibili per avviare attività di ricerca – hanno concluso Cavallo e Botrugno – siamo pronti a trasformarli in laboratori a cielo aperto. La UE non può solo imporre l’estirpazione, deve dare segnali anche in questa direzione».
Una posizione condivisa sia Federica De Benedetto, che da Antonio Gabellone. La vice coordinatrice regionale Forza Italia Puglia, infatti, ha ricordato che Michele Emiliano, in campagna elettorale, aveva annunciato l'attesa «task-force», salvo poi prendere atto che da quest'ultima non sono arrivate risposte esaustive né sul contenimento della malattia, né sulla forma più adeguata di sostegno ai produttori. «A degno coronamento di un quadro surreale nel quale, a restare sotto schiaffo, sono i nostri agricoltori ed operatori di settore», la De Benedetto aggiunge le importazioni di olio tunisino dell'Ue e il sostegno fornito dal Governo nazionale per l’assistenza tecnica allo sviluppo dell’olivicoltura in Pakistan.
Consapevole che si tratti di un “flagello” rispetto al quale non è semplice trovare ricette risolutive, secondo il Presidente della Provincia di Lecce al di là della costituzione di un comitato di 50 esperti a suo dire “assolutamente inutile e fuorviante” il Governatore di Puglia «non è stato in grado di realizzare un minimo di strategia e di iniziativa che avesse la possibilità di restituire agli agricoltori salentini una speranza di uscire dal tunnel dell’emergenza».