Il Lecce non dimentica, saluta e ringrazia. Con un post toccante e ricco di riconoscenza, la società di via Colonnello Costadura ha ufficializzato la cessione a titolo definitivo di Federico Baschirotto alla Cremonese. Non è una semplice mossa di calciomercato. È la chiusura di un capitolo, vissuto con il cuore, scritto con il sudore e segnato da una lealtà rara. “Tre salvezze storiche. 116 presenze. 10.368 minuti a difendere i nostri colori. La nostra maglia onorata, sempre” si legge nel post pubblicato poche ore dopo il comunicato con la notizia dell’autorizzazzione concessa al difensore veneto di lasciare il raduno. Parole misurate, ma cariche di significato. Perché Baschirotto a Lecce non è stato solo un giocatore: è stato un volto riconoscibile, non solo in campo, un’anima combattente, un motivatore.
Arrivato in silenzio, è diventato in poco tempo l’emblema del carattere leccese: fiero, determinato, instancabile. La sua dedizione, la sua forza fisica, ma soprattutto la sua umanità lo hanno reso una bandiera della tifoseria, uno di quei calciatori capaci di farsi amare senza bisogno di gesti plateali. Bastava guardarlo giocare per capire che quella maglia la sentiva davvero.
Non ha mai fatto proclami, non ha mai cercato i riflettori. Ma quando c’era da combattere, Federico c’era. Sempre. Presente, affidabile, pronto. Le sue prestazioni non passavano inosservate, né ai tifosi né agli addetti ai lavori. Eppure è rimasto umile, discreto, legato alla squadra, al gruppo, alla città.
“In bocca al lupo Federico, abbiamo fatto uno straordinario viaggio insieme”, scrive ancora il Lecce, accompagnando l’addio con i colori del cuore: giallo e rosso.
E quel viaggio, fatto di battaglie salvezza e serate indimenticabili, ora lascia spazio ai ricordi. Quelli belli, quelli che restano. Come le maglie sudate, gli abbracci a fine partita, gli occhi lucidi sotto la curva. In un calcio che corre veloce, dove le maglie si chiambiano con facilità, Baschirotto ha rappresentato qaualcosa di raro: appartenenza. Forse non è stato il più celebrato tra i titoli, ma ha sempre fatto sentire la sua presenza ad ogni pallone che ha difeso.
Il lecce scrive un saluto che ha il sapore di riconoscenza. Perché certe persone non si congedano con un comunicato anonimo, certe storie non si dimenticano, non perché siano le più rumorose, ma perché sono le più vere. La cessione è definitiva, ma il legame resta. Lecce sarà sempre casa, per chi ha dato tutto. Grazie, Federico.