Difesa blindata, attacco cinico. Il Lecce di Braglia vince e vola. Le pagelle di leccenews24.it


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E' un Lecce che non rischia mai quello che consente a Braglia di superare il Monopoli nell'ennesimo derby di Puglia del girone C della Lega Pro con una bella prestazione. E quando qualche pallone arriva in area ci pensa Perucchini a non far corrire alcun brivido lungo la schiena dei tifosi. In attacco, poi, la squadra di Braglia è tremendamente concreta. Una magia di bomber Moscardelli su punizione regala una vittoria da tre punti e rilancia i giallorossi a -3 dalla vetta.

Perucchini, 6.5: spettatore disinteressato per tutto il primo tempo, se non per qualche presa di ordinaria amministrazione. Al 47’ il primo, vero, intervento, quando è costretto a smanacciare in angolo in cross pericoloso diretto in porta dell’ex Rosafio.

Lepore, 6.5: il solito soldatino tutto cuore. Tiene a bada le (rare) spinte baresi che arrivano da destra, portandosi, quando può, a produrre qualche cross. Quanta corsa per il ragazzo di San Pio!

Cosenza, 6.5: non ne sbaglia una. Un mastino sempre puntuale nelle chiusure. Non disdegna tentare qualche incursione dalle parti dell’area di rigore avversaria, dove c’è bisogno delle sue sponde aeree. Ammonito al 55’, un po’ ingenuamente, mettendo a terra un avversario nella propria metà campo.

Gigli, 6: qualche appoggio sbagliato a freddo non lo condizionano più di tanto. Fa a spallate con Croce, uscendone il più delle volte vincitore.

Legittimo, 6.5: con Braglia è rinato e per la terza partita consecutiva veste la maglia da titolare. Non è più il ragazzo timido è un po’ impacciato degli anni scorsi: ora è il terzino che ogni allenatore vorrebbe avere, preciso nelle chiusure e sempre presente in area se c’è da sfruttare la sua altezza.

Papini, 6.5:accanto a De Feudis compone un centrocampo di spessore, robusto e roccioso. Con lui davanti, la difesa si sente molto più sicura. Al 50’ si becca il solito cartellino giallo, appuntamento fisso per lui in ogni partita.

De Feudis, 6.5:si piazza lì, nel cuore del campo, e dirige l’orchestra. Corre, recupera, imposta e inventa. Che coppia con capitan Papini.

Vecsei, 7: si porta sulla destra scambiandosi la corsia di competenza con Doumbia e si conferma in netta crescita: cross insidiosi e tiri pericolosi passano dai suoi piedi. Al 48’ ha tra i piedi la palla del raddoppio dopo una corsa poderosa, ma l’estremo difensore pugliese li nega la gioia del gol. Nell’ultima parte di gara si posiziona come esterno d’attacco, ma cala fisicamente. Ammonito al 74’, esce tra gli applausi.

dall’ 86’ Carrozza, senza voto: entra agli sgoccioli della partita, facendo rifiatare i suoi durante il pressing finale biancoverde.

Doumbia, 6.5:inizia la gara lungo la corsia sinistra, ma ben presto Braglia lo sposta a sinistra. Gran tiro al 10’ che impegna severamente Pisseri. A tratti sembra il ‘Dudù’ delle annate passate, dove fermarlo era impensabile: torna a sfoderare, infatti, la sua velocità e i suoi dribbling ubriacanti. Nella ripresa cala vistosamente.

Curiale, 6-: movimenti più fluidi con il passare del tempo, ma ancora pecca in lucidità. Al 20’ ciabatta clamorosamente con la visuale dello specchio del tutto libera, mancando la marcatura. Sbaglia più di qualche controllo: o non è ancora uscito completamente dal tunnel dell’infortunio, oppure c’è davvero qualcosa che non va. Sostituito al 62’.

dal 62’ Abruzzese, 6: dopo il debutto stagionale nella gara di metà settimana contro il Matera in Coppa, torna in campo in campionato al ‘Via del Mare’, andando ad irrobustire la difesa.

Moscardelli, 7+: rientra dopo alcune settimane e impreziosisce la sua prestazione con un gol direttamente da punizione, calciando con il mancino. Si sacrifica andando a prendersi il pallone sulla trequarti, facendo salire i compagni. Soliti grandi tocchi di classe. Al 15’ tocca a pochi passi dalla porta, con la palla che sibila il pallo. Esce stremato all’83esimo.

dall’ 83’ Diop, 6: sostituisce il Mosca per qualche minuto. Sfiora il 2-0 di testa, ma trova la bella opposizione di Pisseri.

Braglia, 7.5: mette in campo un classico 4-4-2 rinunciando alla difesa a tre, forse per il forfait dell’ultimo minuto di Freddi. Il Lecce domina il primo tempo, ma un po’ per imprecisione e un po’ per sfortuna, va al riposo con un solo gol di vantaggio. Nel secondo tempo il ritmo cala, anche per via del cambio modulo (3-4-3 in fase di possesso, 5-4-1 quando si è costretti a difendere).I giallorossi prendono sempre più le sembianze del tecnico toscano e con il terzo successo di fila, adesso, sono proprio a ridosso della vetta.