Il Lecce rischia di compromettere seriamente la corsa verso la promozione diretta contro un avversario che lotta tra la vita e la morte per non retrocedere.
A dire il vero Mister Braglia alla vigilia aveva dato disposizioni ai suoi di non prendere, come suol dirsi, sotto gamba l'insidiosa partita contro i lucani del Melfi scesi al "Via del Mare" col chiaro intento di dare una svolta al proprio campionato che li vede nel baratro dei play-out. Ma gli undici giallorossi le consegne non le hanno recepite a dovere e hanno dovuto lottare con il coltello tra i denti per poter raggiungere, in "zona Cesarini", il pur meritato pareggio.
E pensare che doveva essere la partita della svolta e del sorpasso ai danni del Benevento anch'esso impantanato a Catanzaro con un opaco risultato di parità.
Il Melfi è una squadra giovane, inesperta ma che corre ed è proprio la velocità a mettere in crisi la retroguardia leccese che già all’8° capitola con Masini che solo soletto, dopo essere stato egregiamente servito da Maimone, deposita la palla nel sacco per il meritato vantaggio. Il Lecce sembra subire il colpo ma reagisce con veemenza e all’11° Moscardelli ha tra i piedi la palla del potenziale pareggio ma il suo tiro al volo si spegne lentamente nella mani di Santurro. Al 21° è ancora il bomber di Mons su calcio di punziione a colpire l'incrocio dei pali dopo una deviazione di un calciatore del Melfi. Al 33° Salvi da circa venti metri sferra un bolide sul quale con non poche difficoltà Santurro respinge. Al 42° l'ex di turno Herrera da trenta metri lascia partire un siluro che trova Perucchini pronto per la deviazione sulla traversa.
I primi 45 minuti vedono inaspettatamente in vantaggio il Melfi che ha saputo gestire l'esiguo profitto e non solo, a volte, infatti, si reso insidioso in più occasioni come quella nei minuti finali con Herrera. Il Lecce non ha profuso quel gioco che lo aveva visto primeggiare contro il Foggia e l'Ischia anzi i pericoli per la porta difesa da Santurro sono stati quasi nulli e per una squadra che ambisce a conquistare la promozione diretta e questo deve far pensare.
Al 53° Braglia toglie il difensore Alcibiade per l'attaccante Curiale. Tre minuti più tardi Perucchini è chiamato a fare gli straordinari su un attaccante lucano che non gli permette di calciare in porta togliendogli con una uscita strepitosa la palla dai piedi. Al 60° Davis Curiale incorna il pallone di testa che esce di poco al lato. Al 61° il tecnico grossetano si gioca la carta dell'ex Caturano per Moscardelli. Al 63°ci prova Surraco sempre di testa con la sfera che fa la barba al palo. Il Lecce prova a schiacciare nella metà campo gli ospiti e ci riesce per lunghi tratti ma ciononostante la palla non vuole saperne di insaccarsi in rete. Anche Doumbia lascia il suo posto a Vecsei al 68°. Il Lecce le prova tutte per riequilibrare le sorti della partita ma solo nei minuti di recupero e cioè al 93° il neo entrato Caturano manda in visibilio il "Via del Mare" con un'incornata che non lascia scampo scampo a Santurro per il meritato pareggio.
I salentini perdono un'occasione più unica che rara di conquistare in solitario la vetta e porre su una seria ipoteca per la promozione diretta.
Ivan Vedruccio