Dopo la brutta battuta d'arresto di sabato scorso contro il Matera che ha avuto tutti i connotati di una lezione di calcio, il Lecce, come l'araba fenice risorge dalle sue ceneri e rialza perentoriamente la testa sfoderando al "San Filippo" una prestazione tutta da incorniciare.
Questa volta a cadere sotto i colpi proibiti di Caturano e Persano è toccato al Messina dell'ex Cristiano Lucarelli mai dimenticato dai tifosi salentini, per lui 59 presenze in maglia giallorossa e 27 gol, diventando il miglior realizzatore in Serie A del Lecce (record poi superato da Javier Chevanton).
Terza vittoria esterna consecutiva per i giallorossi che dà punti e morale alla squadra dopo la pesante sconfitta della scorsa giornata. Gli uomini di mister Padalino al "Franco Scoglio" hanno una missione da compiere: battere il Messina e mandare un messaggio forte e chiaro alle inseguitrici che sta a significare che la bruciante disfatta subita contro i lucani è stata semplicemente un incidente di percorso. E così è stato. Perché il Lecce a Messina ha surclassato la squadra dello "stretto" con un convincente e indiscutibile 3 a 0. Mister Pasquale Padalino cambia decisamente formazione e tiene in panca il capitano Franco Lepore, Torromino, Pacilli e Mancosu. I loro sostituti brillano, eccome se brillano, a cominciare da Tsonev padrone del centrocampo e all'occorrenza spina nel fianco per la difesa locale per finire, poi, con Vutov, superlativa la sua prestazione. Doumbia al posto di Torromino fa vedere i "sorci verdi" alla retroguardia peloritana e ancora il giovane Persano per lui una gara coronata da uno strepitoso gol.
Ma veniamo all'incontro che si prospetta abbordabile e a parte la prima ammonizione della partita ai danni di Cosenza è il Lecce ad essere estremamente pericoloso al 13° con Tsonev che da dentro l'area lascia partire un bolide e solo la deviazione di un difensore gli nega la gioia della rete. Tre minuti più tardi tocca a Vutov sfiorare la marcatura con un diagonale che esce di poco al lato. Al 17° su tiro di Vutov il pur bravo De Vito smorza, la palla in area con un braccio, per l'arbitro è calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta Sasà Caturano che spiazza Berardi per l'1 a 0. Al 21° brivido in area giallorossa con Milinkovic che si beve 1/3 della difesa salentina e dopo aver dribblato anche Gomis in uscita, a porta vuota, sbaglia davvero l'impossibile spedendo la sfera sul fondo. Al 25° Lucarelli sostituisce Grifoni per Ferri. Al 32° ci prova Doumbia di testa a sorprendere l'estremo locale ma la palla si spegne abbondantemente fuori dallo specchio della porta. Al 38° Fiordilino prova con una staffilata dalla distanza senza successo. Al 41° Lecce vicino al raddoppio col bomber di Scampia che a faccia a faccia con Berardi si fa respingere il tiro e sul successivo cross in area Persano va a vuoto mancando la marcatura. Ma il baby salentino si fa subito perdonare un minuto più tardi quando da posizione decentrata, di esterno destro, spedisce il pallone sotto l'incrocio dei pali dove Berardi non può davvero arrivarci. Con il risultato di due a zero si chiude la prima frazione di gioco.
Nulla da eccepire sui primi 45 minuti dove il Lecce ha controllato agevolmente gli sporadici assalti dei siciliani e a parte l'occasione avuta dal Messina e buttata alle ortiche da Milinkovic, non ha corso alcun pericolo degno di nota. Il secondo tempo si apre con Caturano al 46° che prova dal limite a piazzare il pallone ma senza successo. Al 47° su capovolgimento di fronte è Ferri questa volta, a spedire la sfera altissima sulla traversa. Al 50° bello l'assolo di Doumbia che in dribbling salta due avversari e serve egregiamente Caturano che tutto solo di piatto non è abbastanza preciso e spedisce la sfera a lato. Al 51° dall'altra parte del terreno di gioco Marseglia fa compiere a Gomis una strepitosa parata. Il Messina è praticamente in balia degli attacchi salentini e sembra il Lecce di due giorni fa. Al 61° Padalino decide che per l'ottimo Vutov può bastare e manda in campo il capitano Franco Lepore. Dopo poco Saitta rileva il franco-serbo Ionut e Mancosu prende il posto dell'ottimo Tsonev. Al 77° Contessa pennella da posizione decentrata un'eccellente pallone per Caturano che tutto solo in area svetta di testa e mette la sfera alle spalle di Berardi. Tre a zero e partita praticamente archiviata. Da segnalare l'esordio, in questo campionato, di Gianluca Freddi che dopo una lunghissima convalescenza dovuta ad un intervento chirurgico al tendine di Achille, all’82° rileva bomber Caturano. Che dire, partita perfetta che proietta i salentini nuovamente in solitudine in vetta alla classifica in virtù della sconfitta della Juve Stabia sul difficile campo dell'Andria.
Ripetere, a tutti i costi, la stessa prestazione sabato prossimo contro la Paganese al "via del mare" è doveroso perchè i tifosi se lo aspettano e non vogliono essere delusi.
Ivan Vedruccio