Il Lecce sa anche soffrire: Bassano battuto ed entusiasmo riacceso. Le pagelle della prima dei play off


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Prima soffre, poi sblocca e infine legittima: il Lecce risorge dopo un mese di apnea e bagna i playoff con una vittoria convincente. Moscardelli è un leone, Surraco inviperito, Lepore è un pendolino. Braglia probabilmente immaginava proprio così la sfida contro il Bassano e adesso l’entusiasmo in Salento è tornato alle stelle. I voti dei giallrossi.
 
Perucchini, 6: recuperato appena in tempo per i playoff, torna a difendere i pali e lo fa con una prestazione sufficiente. Il Bassano sa come giocare a calcio, ma si prende sempre sul più bello e lui è chiamato in causa più dai suoi compagni che dagli avversari. Uomo in più della difesa.
 
Alcibiade, 6.5: buona la prova del difensore di Torino scuola Juventus. Sbaglia raramente i tempi con cui uscire sull’attaccante avversario di turno e quando sbaglia qualche appoggio poi è sempre rapido e attento nel recuperare la sfera, sradicandola dai piedi altrui.
 
Cosenza, 6: guida la difesa meno bene di altre occasioni, tentennando in un paio di situazioni scomode. In generale, però, si fa superare raramente, ricorrendo anche alle maniere forti: si becca il cartellino giallo alla prima mezzora per un contatto proibito con un avversario.
 
Abruzzese, 6.5: gli esteti del calcio sicuramente non hanno il suo nome segnato con l’evidenziatore, ma è sempre tremendamente efficace. In un modo o nell’altro riesce a frapporsi sempre fra gli avversari e la sua area di rigore. Ammonito al 20’ del primo tempo, poi tiene a freno le sue uscite irruente.
 
Legittimo, 7- : partita di grandi livello la sua. Capace di chiudere in tempo e di spingere con continuità, il salentino pare essere tornato ai grandi livelli di inizio stagione. C’è bisogno di tutto il suo smalto per la volata finale in questi playoff.
 
Lepore, 7: oramai il suo incredibile spirito di sacrificio non fa più notizia. Anche oggi il leccese doc delle Case Magno sforna una prestazione che se non fosse per qualche cross fuori misura di troppo sarebbe stata perfetta. Macina chilometri su chilometri e in fase di difesa è onnipresente. Al 38’ della ripresa lascia spazio a Beduschi, tra la standing ovation dei tifosi.
 
dal 38’ s.t. Beduschi, senza voto: ancora gli ultimi scampoli di partita per lui che però conduce da vero veterano. Si lancia spesso in avanti guadando falli e calci d’angoli preziosi alla causa.
 
Papini, 6.5: fa fatica a prendere le giuste misure nel robusto centrocampo allestito da Sottili, ma la classe non è acqua al 10’ pesca alla meraviglia Surraca che subisce il fallo da rigore che vale il vantaggio. Nella ripresa ha l’incredibile opportunità di siglare il raddoppio, ma ciabatta davanti la porta. Ammonito al 29’ la sua partita è un crescendo: esce tra gli applausi scroscianti del ‘Via del Mare’ dopo venti minuti dall’avvio della seconda frazione.
 
dal 20’ s.t. De Feudis, 6: sufficiente la sua prova dopo aver rilevato il capitano. Sicuro di sé e concentrato: una vera garanzia di esperienza nei momenti che contano.
 
Salvi, 6.5: al pari del suo capitano, ci mette un bel po’ a trovare gli spazi giusti e così il suo impegno viene fuori soprattutto in fase di ripiego. Non riesce a impostare a dovere, ma ha il merito di mettere al sicuro una partita che, al netto della superiorità numerica, il Lecce non ha mai comandanto nettamente. Suo, infatti, l’eurogol al 10’ della ripresa: un tiro imprendibile dalla distanza che si piazza sotto l’incrocio.
 
Surraco, 7- : se il Bassano termina la partita in 10 e con ben sei ammoniti è soprattutto merito suo. Decisamente in crescita rispetto all’ultimo mese di campionato, è magistrale il suo movimento a eludere il fuorigioco al 10’ quando, imbeccato da Papini, si fa stendere da Rossi: calcio di rigore per il Lecce e cartellino rosso per l’estremo difensore veneto. Ammonito al 6’ della ripresa per simulazione, lascia il campo a un quarto d’ora dal termine martoriato dai falli subiti.
 
dal 31’ s.t. Caturano, 6.5: quindici minuti sono più che sufficienti per lui per mettere il suo nome tra i marcatori di giornata. Segna con una media gol-minuti giocati davvero impressionate: quello che serve per sferrare l’attacco alla B. 
 
Doumbia, 6: è il meno brillante dei suoi e se fosse stato a ‘Ciao Darwin’ Paolo Bonolis gli avrebbe urlato più volte “Non cincischi!”. Pecca dello spunto decisivo in svariati frangenti rallentando la manovra giallorossa. I suoi compagni però lo cercano con insistenza: segno che di lui tutto il gruppo si fida ciecamente.
 
Moscardelli, 7.5: pesava eccome quel pallone dal dischetto degli undici metri al 13’. Dopo una partenza col freno a mano del Lecce, si prende la responsabilità di battere il neo entrato Costa e diportare in vantaggio i suoi. Inizia la seconda frazione con una rovesciata con cui manca il pallone di poco, per poi vedersi negata la doppietta nel giro di un paio di minuti, prima dall’estremo difensore avversario, poi da un tiro a giro che si spegne sul fondo per un nulla. Tocchi d’altra categoria, assist vincente per il 3-0 di Caturano e un mare di impegno per il bomber giunto a quota 11 centri in questa stagione.
 
Braglia, 6.5: inizia soffrendo la partita del Lecce che nei primi dieci minuti del match è messo all’angolo da un arrembante Bassano. Poi l’asse Papini-Surraco permette a Moscardelli di calciare il rigore del vantaggio. Nonostante la superiorità numerica, però, il Lecce soffre tanto nella prima frazione.

Poi la qualità viene a galla e nella ripresa i giallorossi legittimano il passaggio del turno grazie a un gran gol di Salvi e la marcatura finale di Caturano. Il tecnico ancora non stravolge gli equilibri di una rosa che adesso sembra aver ripreso a marciare a pieno regime: ora sotto con la semifinale, con in poppa il vento del ritrovato entusiasmo.