Il Lecce è in semifinale dei Play off per l’accesso al torneo cadetto grazie ai gol di Moscardelli, Salvi e del provvidenziale Caturano.
Il Bassano per i primi dieci minuti dell'incontro ha messo alle corde la squadra salentina, apparsa impaurita nonostante fosse sostenuta dai circa 10.000 tifosi assiepati sugli spalti. L'episodio chiave che ha poi caratterizzato il resto dell'incontro, si è concretizzato al 13° quando il portiere Rossi ha atterrato in area Surraco, per l'arbitro il fallo è da penalty con successiva espulsione del n.1 del Bassano. Il Lecce seppur in superiorità numerica dall'inizio del primo tempo e fino al secondo gol di Salvi al 10° della ripresa, però, è apparso poco reattivo come se la posta in palio non fosse di vitale importanza. Ma forse non era questa la partita per vedere un Lecce brillante poichè il verdetto non prevedeva l'appello e pertanto, ieri, contava solo vincere al di là del bel gioco.
Mister Braglia alla vigilia aveva predicato serenità tant'è vero che la squadra ha trascorso alle porte del capoluogo salentino tre giorni di ritiro per preparare al meglio il match per poi far capolino con una passeggiata nel centro di Lecce.
A fare la partita è stata la Virtus Bassano che per più di 12 minuti si è riversata nella metà campo giallorossa impensierendo non poco le retrovie locali. Ma il calcio è davvero strano e nel momento migliore della squadra veneta ecco che Papini, con un perfetto lancio, ha messo a tu per tu Surraco col portiere Rossi che non ha potuto fare altro che falciare il fantasista uruguaiano. Per il fischietto toscano è fallo da ultimo uomo, massima punizione e conseguente espulsione portiere Rossi. Dagli undici metri s'incarica del tiro Moscardelli che non da scampo al neo entrato Costa.
Il bomber di Mons da quel momento in poi si rivela onnipresente corre, difende, neutralizza e mette, nel finale, tra i piedi di Caturano il pallone del definitivo 3 a 0.
Davvero senza eguali la strepitosa prestazione del barbuto bomber. Al 15° è ancora Moscardelli da 35 metri ad impensierire il portiere veneto. Al 19° inizia lo show dell'arbitro fiorentino e a farne le spese è Abruzzese che finisce sul taccuino dei cattivi. Trascorrono appena tre minuti che è la volta di Bizzotto e al 29mo è la volta di Papini. La partita è corretta tutto sommato ma l'arbitro pensa che possa sfuggirgli di mano e di conseguenza fino alla fine dell'incontro sventolerà una miriade gli ammoniti.
Il Bassano non risente dell'inferiorità numerica e la sua manovra risulta veemente e spesso crea scompiglio nei sedici metri salentini senza però impensierire più di tanto il rientrato Perucchini. Il primo tempo è tutto qui. Nelle gare senza appello non è facile vedere azioni da manuale quello che più conta è il risultato ed il Lecce lo ha difeso a denti stretti.
Al 2° della ripresa il Bassano si fa pericoloso con Pietrabisi in area giallorossa su passaggio di Falzarano, tocca a Cosenza metterci una pezza. Al 5° è Surraco a beccarsi l'ennesimo cartellino giallo. Subito dopo il Lecce ha due occasionissime per raddoppiare prima con Moscardelli, che da pochissimi passi spara addosso al portiere in uscita e dopo con Papini che di piatto, a botta sicura, si vede respingere il pallone da Costa. Al 10° però Salvi inventa un tiro da venti metri che s'insacca nel sette per il 2 a 0. Con il risultato ormai consolidato mister Braglia fa respirare il capitano ed al suo posta fa l’ingresso in campo De Feudis. Cinque minuti dopo risposta di Sottili con Mastrello che rileva la 25° Pietribiasi. Al 31° Caturano rileva Surraco ed è proprio l'ex Melfi, in triangolazione con Moscardelli al 47°, a siglare da pochi passi il definitivo 3 a 0. In precedenza l'inoperoso Perucchini era stato chiamato agli straordinari da Cenetti al 34° e da Piscitella al 38° che da posizione defilata si vede chiudere lo specchio della porta dal bravo portiere giallorosso.
Il Lecce conquista il passaggio alle semifinali con un rotondo 3 a 0, ma che non deve far pensare che i salentini abbiano avuto vita facile, a tratti si è visto un Lecce impacciato, ma forse è stata la paura di non potercela fare, paura che dal prossimo incontro contro il Foggia dovrà essere chiusa nello spogliatoio.
Ivan Vedruccio