Arriva ancora un pari, il terzo di fila, per il Lecce che sul campo della capolista Salernitana comanda il gioco per 90 minuti, salvo però raccogliere solo un punto. I salentini, orfani della loro guida Corini causa covid, si presentano all’Arechi con il chiaro intento di impostare il gioco: la cosa riesce, ma alla prima distrazione, i granata passano. Nella ripresa, a capo chino, il Lecce continua a spingere e trova il pareggio sul rigore realizzato dal solito Mancosu. Nel finale occasione da una parte e dall’altra, ma anche stavolta tra i giallorossi c’è rammarico.
Gabriel, 6: non si segnalano interventi per tutto il primo tempo che però, inspiegabilmente, chiude sotto di un gol. Capezzi lo brucia senza che lui abbia colpe. Nella ripresa, invece, qualche brivido di più: può solo soffiare (e forse lo fa) sul colpo di testa di Djuric al 73esimo quando l’attaccante granata di testa deposita al lato di nulla.
Adjapong, 6.5: sempre propositivo, il terzino della nazionale under21 è sempre al posto giusto quando serve. Prezioso in sovrapposizione, qualche impaccio quando c’è da difendere.
Lucioni, 6.5: grande cuore e resistenza per lo ‘Zio’ che dopo il viaggio a Roma per un consulto medico legato alle condizioni del suo ginocchio destro, si presenta a Salerno ancora da leader della difesa. Fisicamente ok, ma sul gol incassato al decimo minuto ha le sue responsabilità. Annulla, però, Tutino che esce anzitempo a bocca asciutta.
Meccariello, 7: Dermaku è andato nuovamente KO e allora tocca ancora a lui far coppia con il fido Lucioni. Ottima la sua prova, dove non si segnalano sbavature. Puntuale in fase di copertura,
Calderoni, 5.5: torna dal 1′ a sgroppare lungo la corsia sinistra, ma è sul gol di Capezzi che si rende protagonista di un taglio difensivo in netto ritardo e che costa lo svantaggio. Per il resto grande corsa, non sempre capitalizzata al meglio. Esce nel finale di gara.
dal 75′ Zuta, 6: entra con la giusta mentalità. Dialoga bene con Majer: si fa vedere in fase di corsa e tiene bene la posizione.
Tachtsidis, 7: il metronomo dei giallorossi comanda lui tempi e gioco. Una grande partita per lui che spicca lì nel mezzo. Per larghi tratti non sbaglia nulla, anche in recupero. Un paio di sbavature solo alla distanza, quando inizia a farsi sentire la stanchezza.
Henderson, 6.5: dopo aver rifiatato per uno spezzone contro il Frosinone, lo scozzese torna a figurare tra i titolari. Agisce nel settore destro del centrocampo dove si fa vedere sempre pimpante. Va però in affanno in fase di copertura, ma questa non è una novità. Fantastico il suo cross all’ora di gioco per Mancosu che poteva fare qualsiasi cosa, ma sceglie di divorarsi l’1-2.
dal 83′ Majer, senza voto: entra per gli ultimi minuti di partita e fa il suo.
Listkowski, 6.5: il talentino polacco rileva Paganini, apparso opaco nelle ultime settimane, e non lo fa rimpiangere. Anzi. Gioca con un notevole personalità e quando serve va a svariare per tutta la linea mediana, ma è ancora negli occhi di tutti l’occasione sciupata al 68′ quando, a tu per tu con Belec, si fa recuperare e respingere il tiro in corner. Esce poco dopo.
dal 74′ Paganini, senza voto: l’ex Frosinone usufruisce di un turno di semi-riposo. Entra per l’ultimo spezzone di partita senza lasciare il segno.
Mancosu, 7.5: il capitano non si risparmia mai, nemmeno nel pieno di questo tour de force. Anche a Salerno mette in campo la sua infinità qualità e in avvio di ripresa ha il grande merito di rimettere in pari un match che fino a quel momento sembrava maledetto. E’ glaciale dal dischetto del rigore, mettendo a segno il suo terzo gol consecutivo, il sesto in stagione. E al 59′ si divora anche il raddoppio. Comunque un gigante.
Pettinari, 5.5: prima da titolare in campionato per lui che, dopo i tanti spezzoni, si gioca le sue fiches in coppia con il capocannoniere Coda. Non brilla però, anche per colpa dei pochi palloni che i suoi compagni gli fanno toccare. Bene la volontà, ma null’altro.
dal 63′ Stepinski, 5: solo l’ultima mezzora di gara per lui che risparmi un po’ di forze in vista dei prossimi impegni. Molto movimento, ma da segnalare c’è solo il suo gestaccio Aya al 90esimo che Chiffi non vede, graziandolo.
Coda, 6: ex di turno, le sue 85 presente all’Arechi non sono state affatto dimenticate dagli abitanti della città di Ippocrate. Forse anche per un pizzico di emozione, sbaglia molti appoggi, più del dovuto. Ma per il resto in avanti è l’uomo che corre di più. Ammonito alla mezz’ora, esce nel finale.
dal 82′ Falco, senza voto: forse anche lui stasera si aspettava di giocare dal 1′. Invece parte ancora dalla panchina ed entra solo per una manciata di minuti. Non sfrutta a dovere un calcio di punizione da una mattonella a lui congeniale.
Lanna, 6.5: altra vigilia colma di tensione e preoccupazione per il vice di Corini dopo la positività al covid del suo titolare e i tamponi nella notte nel ritiro di Salerno. Complici anche i tanti impegni ravvicinati, mette mano alle pedine dello scacchiere giallorosso: deve fare i conti anche con alcune defezioni pesanti in difesa, sebbene ritrova Lucioni in extremis. Nonostante tutto l’approccio è buono, subito tambureggiante, ma alla prima distrazione difensiva i giallorossi vanno sotto. I suoi non demordo e lui, proprio come Corini, si fa sentire quando serve. Il Lecce macina possesso e gioco, ma non si rende particolarmente pericoloso: il pareggio targato Mancosu, però, alla fine forse sta anche stretto.
